PRESENTAZIONE DEL FONDO-ARCHIVIO CARMELO BENE
Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, la presentazione del Fondo-Archivio Bene si terrà alle 9.30, alla presenza di Massimo Bray, assessore alla cultura della Regione Puglia, e di Annalisa Rossi, soprintendente archivistica e bibliografica della Puglia (MIC-Ministero dei beni culturali)[1]
[1] Rimangono confermate le visite guidate già prenotate per le ore 11 della stessa giornata
Avvio di un percorso di visite guidate al Fondo-archivio Carmelo Bene – nel mese che vide la nascita del maestro – negli spazi del Convitto Palmieri a Lecce
Abiti di scena, 5000 volumi della sua biblioteca personale e altri materiali esposti per la prima volta al pubblico in un allestimento inedito
Una macchina scenica echeggia l’atmosfera magica e avvolgente della casa-studio di Roma di Carmelo Bene, accogliendo il pubblico che si immergerà nel Fondo Bene al Convitto Palmieri di Lecce in un itinerario inedito di sollecitazioni, visioni, riflessioni. Una grande libreria ospita la biblioteca personale del maestro; all’interno volumi rari di storia dell’arte, teatro, letteratura e storia, spesso accompagnati da postille redatte a mano dallo stesso Bene. Ci consentono di ricostruire una parte preponderante del suo immaginario, perché sono le fonti bibliografiche e iconografiche che l’hanno ispirato nel corso delle sue appassionate ricerche capaci di muoversi oltre gli steccati dei singoli ambiti, all’insegna di un itinerario plurale, che è quello che contrassegna la sua geniale operatività di drammaturgo, poeta, scrittore, regista e intellettuale a tutto tondo.
Grandi poltrone, tavoli e sedie ci consentono di sostare nello spazio, suggerendoci la natura di questo luogo: teatro di osservazione e studio, contemplazione e bellezza, con grandi vetrate affacciate sul centro storico di Lecce, lo stesso teatro barocco a lungo osservato nelle scorribande adolescenziali da Bene. I due grandi angeli concepiti dall’artista – e suo compagno di strada – Gino Marotta per lo spettacolo di Carmelo Bene Hommelette for Hamlet del 1987, in attesa di restauro, sono installati all’interno dello spazio (luogo di grande bellezza, messo a disposizione dalla Provincia di Lecce, partner del progetto), a pochi metri di distanza dal grande polittico dell’artista contemporaneo Luigi Presicce Atto unico sulla morte in cinque compianti, realizzato alcuni anni fa in occasione di una performance – con gli abiti di scena di Bene – nella chiesa di San Francesco della Scarpa, sempre all’interno del Convitto Palmieri.
Benvenuti nell’ Archivio Carmelo Bene, che accoglie l’importante patrimonio librario, documentario e collezionistico del Maestro – fino a questo momento mai unificato e reso fruibile al pubblico – che la Regione Puglia, d’intesa con il Teatro Pubblico Pugliese e il Polo biblio-museale di Lecce, ha acquisito il 30 ottobre 2019 firmando un epocale accordo con le eredi del Maestro Carmelo Bene, la vedova Raffaella Baracchi e la figlia Salomè, la soprintendenza archivistica e bibliografica di Puglia e la soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
A partire dal 14 settembre, quindi dal giorno seguente la presentazione al pubblico dell’intero progetto di allestimento del Fondo Bene, gli spazi saranno accessibili quotidianamente dal lunedì al sabato dalle ore 17 alle ore 21 (Fino al 30 settembre; prenotazioni tramite l’App IoPrenoto e telefonicamente chiamando il numero 0832.37.35.76; ingresso gratuito, massimo dieci persone per turno), attraverso percorsi guidati da storici dell’arte e operatori museali che accompagneranno il pubblico alla scoperta del genio di Bene e dei preziosi materiali qui conservati.
Tra questi anche i preziosi abiti di scena, distribuiti nello spazio su elementi plastici appositamente progettati, come se fossero i brandelli di un palcoscenico frantumato e quindi esploso.
“L’Archivio Carmelo Bene costituisce, nella sua unitarietà, testimonianza straordinaria del complesso profilo artistico e culturale del nostro “ultimo attore postumo dell’Ottocento” e del primo dell’era tecnologica, della sua “opera totale”. L’azione di tutela, mirata a preservare la fitta trama di legami fra le carte, i libri, gli oggetti, le componenti scenografiche, i costumi, consente oggi di orientare il successivo piano di valorizzazione, alla consegna alla comunità nazionale ed internazionale di un patrimonio generativo di un sè collettivo, a partire da quel “Sud del Sud” che ne costituisce la radice prima”, sostiene Annalisa Rossi, soprintendente ai Beni Archivistici e Librari Regione Puglia e Basilicata.
Per Massimo Bray, assessore alla cultura della Regione Puglia: “Nella biblioteca di un grande intellettuale si nascondono le fonti che l’hanno formato, i testi e le immagini che hanno costruito il suo immaginario. È una grande opportunità, quindi, poter rendere fruibile ai cittadini questo patrimonio che costituisce il Fondo Bene: libri, documenti, abiti di scena, appunti, fotografie e molto altro. Ci consentono di entrare con più profondità in un suo mondo appartato e complesso che gli studiosi sapranno decriptare. Il Fondo Bene sarà infatti luogo di studio e ricerca, spazio aperto agli studenti e agli appassionati, ma anche luogo di produzione culturale sui vari campi dell’universo beniano”.
Per Salomè Bene, figlia del Maestro: “Tutto questo è il frutto di un tenace lavoro, per anni portato avanti silenziosamente, con caparbietà e dedizione, per dare piena attuazione alla volontà di Carmelo Bene e rispettoso risalto alla sua arte. Grazie alla preziosa collaborazione intessuta con la Regione Puglia, da oggi gran parte del suo patrimonio creativo e culturale è riunito in una unica sede, così da renderlo fruibile a tutti. Noi, come famiglia, in sinergia con le istituzioni, abbiamo creato per la prima volta un fondo unico, versatile e poliedrico che continueremo a curare e valorizzare nel tempo. Insieme con esso ha visto la luce anche un Ente dedicato alla gestione e alla valorizzazione di tale patrimonio, un comitato artistico-culturale a ciò deputato e per la cui costituzione mi sono battuta personalmente. Sono grata a tutti per il lavoro svolto e le energie profuse. Nonostante le difficoltà e gli innumerevoli ostacoli che hanno segnato questo lungo percorso, oggi possiamo dire di avere raggiunto un importante traguardo, ma soprattutto di avere dato piena forma alla volontà di mio padre, dedicandogli finalmente il giusto tributo.
Sono certa che oggi ne sarebbe felice”.
L’allestimento, concepito grazie al lavoro di squadra di architetti, storici dell’arte e operatori museali – Brizia Minerva, Alice Bottega, Sara Saracino, Raffaela Zizzari, Donata Bologna, Lilian Indraccolo, Silvia Gussoni, Claudio Pedone –, invita il pubblico a soffermarsi sui vari ambiti dell’Archivio, costituito da tre nuclei fondamentali di materiale documentario: il fondo librario, il fondo personale e dai costumi, elementi di scena e arredi personali dell’artista.
Il fondo librario, contiene, parte della biblioteca personale del Maestro è formato da circa cinquemila volumi.
Il Fondo personale, custodisce la maggior parte del materiale documentario relativo al suo lavoro. Manoscritti, dattiloscritti, materiale audiovisivo, foto di scena, registrazioni e dischi. È stato conservato presso la “Casa dei teatri” di Villa Doria Pamphilj di Roma ed è sottoposto a vincolo di tutela della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, attualmente in comodato d’uso con la Regione Puglia. L’archivio attualmente non è fruibile in quanto è in corso un progetto di schedatura e riordino concepito in stretto dialogo con la soprintendenza archivistica e bibliografica di Puglia.
Il Fondo costumi ed elementi di scena, arredi ed oggetti personali proviene dall’abitazione sita ad Otranto di Carmelo Bene e custodito dalle eredi. Costituito da 22 costumi ed accessori di scena relativi alle opere dell’Otello, Hommlette for Hamlet, Riccardo III, Pinocchio, La cena delle beffe, Macbeth-Horror Suite sono inoltre presenti elementi di scena e alcuni arredi personali.
La serata di presentazione del 13 settembre è dedicata all’operatore culturale Claudio Pedone, studioso e amico di Carmelo Bene recentemente scomparso, compagno di strada del Polo biblio-museale di Lecce in questo percorso di valorizzazione del Fondo.
Carmelo Bene
(Campi Salentina, 1 settembre 1937 – Roma, 16 marzo 2002)
Carmelo Bene nasce a Campi Salentina dove i genitori gestiscono un tabacchificio. È stato attore, drammaturgo, regista, scrittore e poeta.
Trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra i canti delle messe in cui fa il chierichetto e quelli delle tabacchine, palazzi barocchi e campetti di calcio, lezioni di musica impartite dalla zia e opere liriche.
Diplomatosi al Liceo Palmieri, nel 1955 è a Roma e dopo una breve esperienza all’Accademia di Arte Drammatica, debutta nel 1959 come protagonista nel Caligola di Camus.
Nel 1960 esce l’Ulisses di Joice, l’incontro letterario più importante della sua vita. Un breve tumultuoso periodo di erranza tra Firenze e Genova ed è di nuovo a Roma ad animare la scena underground romana con il Teatro Laboratorio e il Beat 72. Realizza cinque film vincendo con Nostra signora dei Turchi il Premio speciale della giuria a Venezia nel 1968. Tra il 1988 e il 1990 conduce a Venezia una Biennale Teatro senza pubblico e critica. Nel 1995 Opere raccoglie nei Classici Bompiani tutti i suoi lavori. In-Vulnerabilità di Achille, l’ultimo spettacolo, va in scena nel 2000. Muore a Roma il 16 marzo 2002. (B.M.)
—
Fondo Carmelo Bene presso il Convitto Palmieri
Lecce, piazzetta G. Carducci
Info: 0832.37.35.76
bibliotecabernardini.lecce@regione.puglia.it