IN PROVINCIA DI LECCE SONO CINQUE I LUOGHI DA VISITARE APERTI DAL FAI
Nella X edizione delle “Giornate d’Autunno del FAI i luoghi aperti alla visita a cura di appartenenti al FAI in provincia di Lecce sono cinque:
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE,
CHIESA DEI S.S. NICCOLO’ E CATALDO,
CHIESA DI SAN MAURO, A SANNICOLA,
MUSEO DI STORIA PATRIA DI TRICASE,
SCUOLA DI CAVALLERIA DI LECCE.
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE
ORARIO VISITE
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00
Un tempo monastero di rito bizantino con scriptorium e biblioteca, poi centro di produzione agricola specializzato nella lavorazione delle olive: l’Abbazia di Cerrate restituisce un affascinante racconto della sua doppia anima di luogo di culto e masseria storica.
Immersa in un meraviglioso paesaggio di uliveti, alberi da frutto e aree coltivate, leggenda vuole che l’Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l’immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta.
Storicamente, invece, la fondazione è attestata tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo, quando Boemondo d’Altavilla – figlio di Roberto il Guiscardo – insedia un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio Magno, che riparano in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio.
Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, l’Abbazia viene ampliata fino a divenire uno dei più importanti centri monastici dell’Italia meridionale: nel 1531, quando passa sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei. Il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l’intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all’intervento della Provincia di Lecce, nel 1965, che affida i lavori di restauro all’architetto Franco Minissi. Grazie a un bando pubblico promosso dalla Provincia di Lecce, nel 2012 il complesso viene affidato al FAI.
Oggi, dopo un complesso intervento di restauro che ha permesso anche di riaprire al culto la Chiesa di Santa Maria di Cerrate, l’Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino.
CHIESA DEI S.S. NICCOLO’ E CATALDO
ORARIO VISITE
Sabato: 9.30 – 12.30
Il complesso monumentale dei SS. Niccolò e Cataldo costituisce una memoria storica importante di Lecce. La Chiesa, preziosa gemma del romanico pugliese, è oggi annessa al Cimitero monumentale e costituisce la parte più antica del complesso monasteriale. È ubicata fuori dalle mura urbiche, alle quali era direttamente collegata attraverso un asse viario che in parte ricalcava l’attuale viale San Nicola.
La data di fondazione -1180 – il nome del committente- Tancredi – e la dedicazione a San Nicola di Myra si ricavano da due iscrizioni alla base delle lunette sui portali della fiancata meridionale. Inizialmente affidata ai Benedettini, nel 1494 passò alla Congregazione degli Olivetani. Nel 1600 fu completata la decorazione ad affresco, mentre il rifacimento della facciata risale al 1716, ad opera di G.Cino o di Mauro Manieri.
Si tratta di un edificio con impianto basilicale con tre absidi orientate, tre navate e il braccio trasversale al centro. Pilastri cruciformi, sormontati da grandi capitelli, sostengono le coperture a botte e a crociera. Al centro il tamburo ottagonale della cupola. La facciata presenta una armonica teoria di archetti ciechi e un portale lunettato, finemente cesellato con elementi vegetali, che si ritrovano anche sui portali della fiancata meridionale. La facciata fu riallestita in chiave barocca nel 1716. La storia di San Niccolò e Cataldo copre un arco di almeno sei secoli, dal XII al XVIII. Gabriele Riccardi realizza le due acquasantiere ricavate nelle colonne all’ingresso della chiesa; la statua di San Nicola, oggi collocata nella navata sinistra, era originariamente posta sull’altare maggiore (pure quest’ultimo rimosso nel Settecento per far posto all’attuale altare marmoreo), anch’esso rifatto dal Riccardi, cancellando l’abside medievale. Alla Chiesa, già nel Medio Evo, era associato il Monastero dei cui due chiostri, quello adiacente alla Chiesa, completato nel 1559, ospita uno straordinario pozzo a baldacchino.
La chiesa, rimasta per molto tempo accessibile solo durante la celebrazione delle Messe, ora è visitabile anche nei giorni lunedì, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.30
CHIESA DI SAN MAURO
ORARIO VISITE
Sabato e Domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30
La chieda di San Mauro, a Sannicola è un’abbazia dichiarata monumento nazionale nel 1968. Sorge su uno sperone roccioso, a picco sul mare, a circa 70 metri d’altezza, da cui si gode una vista previlegiata di Gallipoli e della costa circostante. Accanto all’abbazia, edificata da monaci basiliani tra il X e il XII secolo, sorgeva anche un antico monastero, di cui restano poche tracce. Dopo un primo momento di prosperità, con i monaci che arrivarono a possedere numerosi appezzamenti terrieri circostanti, cadde in rovina.
La struttura, realizzata in conci squadrati in pietra di tufo, ha una pianta rettangolare. Internamente la chiesa è divisa in tre navate e la pavimentazione originaria è andata perduta; è decorata con un ciclo di affreschi che un tempo ricoprivano tutta la muratura, risalente al XIII secolo e realizzato da maestranze provenienti dalla Grecia. L’abbazia di San Mauro, solitamente non visitabile, si trova nel Sito di importanza comunitaria “Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro”, area di grande importanza per la fauna e la flora che vi si trovano, tra cui anche specie rare e/o minacciate di estinzione. Si consigliano scarpe comode.
In occasione delle giornate Fai, oltre a visitarla, si avrà l’opportunità speciale di ascoltare affascinanti leggende che la riguardano e che spiegano la devozione verso San Mauro. Si assisterà anche a un tramonto speciale, accompagnato da interventi vocali di canto arcaico evocativo con campana tibetana, a cura di Giuseppe Caggiula, arte-terapista e attore.
MUSEO DI STORIA PATRIA
ORARIO VISITE
Sabato e Domenica: dalle 16 alle 19.30
Il Museo di storia patria di Tricase, è un’associazione di promozione sociale, presieduta e curata da Donato Giovanni Antonaci Dell’Abate; dal 17 marzo 2020, in occasione del 160° anniversario dell’Unità d’Italia, vi è ospitata una mostra permanente che raccoglie innumerevoli documenti e fotografie di uomini illustri nazionali e locali e di grandi condottieri, oltre a oggetti vari dell’Ottocento e del Novecento, raggruppati ed esposti in teche tematiche.
L’esposizione si divide in varie sezioni: Storia della fotografia, Storia della Cartamoneta italiana, Moti del 1848-49, Giuseppe Garibaldi, Storia della Croce Rossa Italiana, Prima e Seconda Guerra Mondiale. L’apertura in occasione delle Giornate Fai d’Autunno prevede, oltre alla visita attraverso il percorso consueto, anche la visione della mostra – appositamente allestita per il Fai – sul 200° anniversario della morte di Napoleone, avvenuta a Sant’Elena nel 1821.
SCUOLA DI CAVALLERIA
ORARIO VISITE
Sabato e Domenica alle ore 11, 12, 15 e 16.
Si trova all’interno della caserma intitolata al tenente colonnello Salvatore Zappalà, prima intitolata al colonnello Felice Trizio.
Unica in Italia, è la Scuola di cavalleria è l’istituto preposto alla formazione di tutto il personale dell’Arma di cavalleria delle Forze armate. La scuola si configura come polo blindo/corazzato e offre corsi di formazione e specializzazione agli allievi dell’Accademia militare di Modena, a quelli della Scuola sottufficiali dell’Esercito italiano, agli allievi sergenti dell’80º Reggimento “Roma” e a tutto il personale da impiegare in reparti blindo/corazzati, compresi i volontari in servizio permanente e i volontari in ferma prefissata.
In occasione delle giornate Fai, il pubblico verrà condotto alla scoperta del museo storico, uno tra i più ricchi musei d’Arma nel Meridione d’Italia, dove si raccontano le glorie e le tradizioni dell’Arma di cavalleria e della specialità carrista: in esso sono custoditi prevalentemente bronzi, argenti, stampe, drappelle, fotografie, decorazioni, diplomi, attestati e pannelli, frutto di varie donazioni. In entrambe le giornate di visita, alle ore 10 si svolgerà la cerimonia dell’alzabandiera, cui seguirà lo sfilamento binomio a cavallo. Prenderanno poi il via le visite al museo e al termine ci sarà la cerimonia dell’ammaina bandiera. Per gli iscritti al Fai, visita esclusiva alle stanze del comandante, dove si custodisce lo stendardo dell’Arma di cavalleria, decorato di un Ordine Militare d’Italia e una Medaglia d’oro al valor militare.
L’elenco dei luoghi aperti, quindi anche in altre località pugliesi e di tutta Italia, e le modalità di partecipazione si possono consultare sul sito www.giornatefai.it.