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SAVERIO TOMMASI PRESENTA “IN FONDO BASTA UNA PAROLA” A LUCUGNANO

SAVERIO TOMMASI PRESENTA “IN FONDO BASTA UNA PAROLA” A LUCUGNANO

Tommasi è giornalista di Fanpage e la presentazione avverrà sabato 5 marzo

Sabato 5 marzo alle 19 (ingresso gratuito con super green pass e mascherina Ffp2 – info e prenotazioni 3496415030) le sale di Palazzo Comi a Lucugnano, in provincia di Lecce, ospitano la presentazione del libro “In fondo basta una parola” di Saverio Tommasi (Feltrinelli). Cinquanta parole per interrogarsi: dalle più disarmanti, come grazie o vergogna, alle più coraggiose, come trasgressione, scabroso, fino ad arrivare alle fondamentali – lavoro, cuore, paura, vita e morte. Cinquanta parole che portano con sé cinquanta piccole storie di disaffezione quotidiana all’indifferenza, perché la rivoluzione gentile può partire soltanto da parole dannose al conflitto. Perché una parola può ferire, ma può anche salvare. Con l’autore, attore, documentarista e giornalista di FanPage, interverranno Michela Santoro (Libreria Idrusa), Riccardo Buffelli (Arci Cassandra Salve), Vanna Mantovani (ODV oltre la lettura). La presentazione è promossa da Libreria Idrusa, Arci Cassandra, Associazione Culturale Narrazioni, La Comunità Educante, ODV oltre la lettura, Gruppo di lettura – Oltre Libri, Polo Bilio-Museale di Lecce e Associazione Tina Lambrini – Casa Comi. Domenica 6 marzo alle 17:30 nella sede di Officina di Cultura a Taurisano, Saverio Tommasi – intervistato dal giornalista Alberto Nutricati – sarà inoltre ospite della consegna simbolica della Prima coperta realizzata con la sciarpa più lunga d’Italia promossa da Associazione Donne insieme Myron in collaborazione con Comune di Taurisano, Officina di Cultura e Libreria Idrusa.

IL LIBRO

Usare le parole oggi, impiegare tempo per farle risuonare, significa non avere perso la speranza. Per Saverio Tommasi “portarsi dietro delle parole nelle tasche dei pantaloni, nel taschino della camicia, della giacca, infilate nella punta delle scarpe, dentro i calzini e finanche nelle mutande significa avere l’ardire di cercare una soluzione nonostante tutto e senza il preconcetto del luogo più adatto a impiegarle. Significa mantenere la sfacciataggine di pensare che non tutto è perduto”. E farlo, aggiunge, non solo è divertente, ma è l’occasione per scoprire e per scoprirci. “Procuratevi una lampara,” ci invita l’autore, “per cercare le vostre parole preferite in mezzo alle altre. Procuratevi uno scalpello e un bedano per i tagli più profondi. Un vocabolario per calmare la vostra fame. Non siate timidi e tiratele fuori, le parole, non siate tirchi e datele come conforto, condividetele come dialogo”. Delle parole e delle storie è sempre stato innamorato, Saverio Tommasi, e ha iniziato presto a usarle per capirsi e per capire. Fino a farle diventare lo strumento della sua professione: oggi è uno dei giornalisti più seguiti in Italia. Una parola può essere abbastanza per convincere, per dichiararsi. Per far scoppiare una rivoluzione.

L’AUTORE
Saverio Tommasi è nato e vive a Firenze. Diplomato all’Accademia di Arte Drammatica dell’Antoniano di Bologna, ha lavorato in teatro per quasi dieci anni. È giornalista di Fanpage.it, autore di reportage e inchieste in Italia e all’estero, i suoi video hanno all’attivo milioni di visualizzazioni. Ha fondato l’associazione Sheep Italia, con la quale sostiene percorsi di recupero e coinvolge più di 6000 volontari. Ha pubblicato “Siate ribelli, praticate gentilezza” e “Sogniamo più forte della paura” (Sperling & Kupfer 2017 e 2018), “In fondo basta una parola” (Feltrinelli, 2021).

redazione.lecceoggi@gmail.com

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