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PUGLIA: NELLE CITTÀ CAPOLUOGO SOLO 114MILA ALBERI

PUGLIA: NELLE CITTÀ CAPOLUOGO SOLO 114MILA ALBERI

A Lecce risultano 19.539 alberi con un’incidenza di 20,8 alberi per cento abitanti.                                                                 Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo censimento ISTAT sul verde urbano, in occasione della 22^ “Festa degli alberi nelle scuole” istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole e della Pubblica Istruzione nel 2000 che si festeggia a marzo, quando ricorre la Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’ONU. Per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli ad una più profonda conoscenza delle colture locali, proprio all’inizio della primavera, gli alunni della Scuola elementare Eleonora Duse plesso Salvati nell’orto didattico urbano del Primo Municipio a Bari sono stati coinvolti nella piantumazione degli alberi di ulivo, donati dalla Consulta florovivaistica di Coldiretti, una iniziativa voluta da Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, Terranostra e Fondazione Univerde per informare ed educare le giovani generazioni ai temi dell’ambiente, del clima e della salvaguardia del territorio e della natura.

Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia – per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento. Un ettaro di frutteto – spiega la Coldiretti – in produzione è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

Ma i cambiamenti climatici hanno – spiega Coldiretti – un impatto negativo anche sullo stesso valore dei terreni che, secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea), potrebbero subire una perdita tra il 34 e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature, che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia-smog nelle città, scegliendo gli alberi più efficaci nel catturare l’inquinamento dell’aria. Se una pianta adulta – riferisce Coldiretti Puglia – è capace di ‘mangiare’ dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, 1 ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Tra l’altro, sarebbe una risposta concreta delle pubbliche amministrazioni alla svolta green che con la pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini.

In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – conclude la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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