“APPASSIONATO” VISSI D’ARTE. VISSI PER MARIA – OMAGGIO A MARIA CALLAS
Spettacolo teatrale e musicale Ensemble Musica Civica
Giampiero Mancini, attore
Dino De Palma, violino
Luciano Tarantino, violoncello
Donato Della Vista, pianoforte
Voce di Maria Callas
Marco Maffei, sound engineer
Testo e drammaturgia di Roberto D’Alessandro
Arie tratte da opere diGiordano, Bellini, Verdi, Puccini
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Con “Vissi d’arte. Vissi per Maria – Omaggio a Maria Callas”, sabato 30 aprile, alle 19.30, si riaccendono i riflettori del Teatro “Don Orione” di Arnesano (Le) per l’ultimo appuntamento della rassegna “Appassionato”, diretta da Vincenzo Rana e realizzata dall’Associazione Musicale Opera Prima nell’ambito della Stagione Concertistica 2022.
È la volta di uno spettacolo teatrale e musicale che unisce tecnica e sperimentazione, incentrato sulla vita e sulla personalità umana ed artistica del soprano più grande di tutti i tempi, alla vigilia del centenario della sua nascita (New York, 2 dicembre 1923).
Attraverso una sofisticata tecnica d’ingegneria acustica e di estrapolazione della voce, lo spettacolo consente di ascoltare la voce del soprano mentre il trio suona dal vivo in perfetta sincronia. Un esperimento unico di isolamento della voce per far rivivere le emozioni di un timbro indimenticabile, di un virtuosismo canoro mai visto prima. Mentre il soprano si esibirà, in scena ci sarà Bruno, il suo maggiordomo, interpretato da Giampiero Mancini, che svelerà i segreti, gli amori e il dietro le quinte del soprano.
Bruno prende servizio presso casa Meneghini a Milano, nel febbraio 1953, quando Maria ha trent’anni ed è bella come una dea greca. Fu un fedele servitore, rinunciando ad una vita propria, imparando a servire, assistere, proteggere la donna che amò profondamente Meneghini, perse la testa per Onassis, si innamorò di Pasolini e non fu mai felice.
Nonostante la sua ferrea disciplina, la sua severità e la sua tenacia instancabile, Bruno sa che Maria è una persona fragile e diversa dal personaggio che la critica dipinge.
Non è la diva contesa da tutti i teatri, non è la superba, ambiziosa e capricciosa artista che si descrive, non è la Medea delle sue interpretazioni indimenticabili; è tutt’altro quello che gli occhi di Bruno vedono negli occhi di lei, troppo spesso pieni di dolore e lacrime, quello che le sue orecchie sentono quando Madame, come lui la chiama, piange la perdita del figlio cui è costretta a rinunciare per amore di “Aristo”, Aristotele Onassis.
Al racconto di una vita breve, dato che Maria Callas visse solo 54 anni e oggi ne avrebbe compiuti 100, è abbinato l’ascolto delle arie che hanno reso la Callas uno spartiacque tra il prima e il dopo.