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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI: mercoledì 11 maggio 2022

Diciannovesima Settimana dell’Anno 2022

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 131 * giorni mancanti alla fine dell’anno 234

A Roma il sole sorge alle 04.54 e tramonta alle 19.19 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 4.51 e tramonta alle 18.54 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Fabio

OGGI È: Giornata mondiale dell’orienteering

La prima Giornata Mondiale di Orienteering si è tenuta Mercoledì 11 maggio, 2016. Tutte le scuole, tutti gli O-club e tutti i Paesi del mondo sono invitati a partecipare.

Grazie all’organizzazione di questo ambizioso progetto la IOF spera di:

Aumentare la visibilità e l’accessibilità dell’orientamento per i giovani.

Aumentare il numero di partecipanti sia nelle attività scolastiche sia quelle di club.

Favorire l’attività in tutti i Paesi dove sono presenti Federazioni nazionali e permettere a nuovi Paesi di praticare l’Orienteering.

Supportare gli insegnanti per implementare l’Orienteering in un modo divertente e educativo, fornendo le scuole con materiali come mappe e attrezzature per la pratica dell’orientamento.

ACCADDE OGGI: 1860 –  I Mille sbarcano a Marsala: 

«O Mille! in questi tempi di vergognose miserie – giova ricordarvi – l’anima si sente sollevata pensando a voi». La nostalgia che trapela dalle parole dell’Eroe dei due mondi dà il segno di quanto l’impresa eroica dei Mille abbia influito sul destino dell’Italia, regalando alla storia di questo paese e di tutti i popoli oppressi una pagina memorabile.

Reduce dalla vittoriosa campagna nella Lombardia settentrionale, condotta al comando dei Cacciatori delle Alpi contro l’esercito austriaco nell’ambito della Seconda guerra d’indipendenza (aprile – luglio 1859), Giuseppe Garibaldi era sempre più consapevole che, con le sue doti di trascinatore, avrebbe raccolto attorno a sé altri volontari per estendere l’impresa rivoluzionaria anche al Sud. Obiettivo su cui aveva trovato il valido sostegno dei mazziniani siciliani Francesco Crispi e Rosolino Pilo, esuli in Piemonte.

Di contro c’era l’atteggiamento attendista del governo sabaudo, in particolare del presidente del Consiglio dei Ministri Cavour, preoccupato da un lato che la ribellione potesse estendersi ai domini pontifici, dall’altro di dover rassicurare le diplomazie europee che non avrebbe in alcun modo appoggiato moti insurrezionali contro un altro Stato, in questo caso il Regno delle due Sicilie, retto da Francesco II. La strategia concordata con il re Vittorio Emanuele II era di aspettare passivamente l’evolversi degli eventi.

In realtà anche lo stesso Garibaldi attendeva il “casus belli”, prima di passare all’azione. Il suo timore, più che fondato, era che non maturasse un ampio sentimento di ribellione tra la popolazione locale e che quindi si potesse ripetere il fallimento dell’azione patriottica di Carlo Pisacane, repressa nel sangue. A rompere gli indugi fu l’episodio della rivolta palermitana della Gancia (4 aprile 1860), stroncata sul nascere ma che aveva animato altri moti insurrezionali nell’isola.

Su richiesta di Crispi e del suo braccio destro Nino Bixio, il condottiero di Nizza mise in moto la macchina della propaganda per attirare volontari e raccogliere quante più armi possibili. Per le armi in realtà dovette fare di necessità virtù, dopo che il governatore di Milano, Massimo D’Azeglio, mise sotto sequestro 23 mila fucili inglesi Enfield (il meglio che si potesse trovare all’epoca); ciò lo costrinse a raccattare un migliaio di vecchi fucili, utilizzati dall’esercito piemontese nella Seconda guerra d’indipendenza.

L’appoggio sotterraneo alla spedizione, da parte del governo sabaudo, si manifestò anche nella messa a disposizione delle due navi, il Lombardo e il Piemonte, coperta dal blitz simulato dai garibaldini, la sera del 5 maggio, nel porto di Genova. Impossessatisi delle imbarcazioni, vi salirono in 1.162, tutti rigorosamente in camicia rossa come il loro generale, e all’alba del 6 maggio salparono dallo scoglio di Quarto (oggi quartiere residenziale del capoluogo ligure) alla volta della Sicilia.

Un esercito rappresentativo in gran parte della società dell’epoca: studenti, avvocati, medici, artigiani, provenienti per lo più da Lombardia, Liguria e Veneto e in piccola parte dalle altre regioni. Una sola donna tra loro, Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi. Dopo aver fatto rifornimento d’armi a Talamone (frazione di Orbetello, nel grossetano), sbarcarono a Marsala l’11 maggio del 1860. L’approdo, favorito dalla presenza di navi della marina militare inglese, si svolse in maniera indolore anche per il tardivo arrivo delle navi borboniche, posizionate nel porto di Sciacca.

Se i cittadini di Marsala reagirono con stupore alla vista di quella schiera di camicie rosse, quelli di Salemi, tre giorni dopo, li accolsero festanti. Qui Garibaldi assunse la dittatura della Sicilia in nome dell’Italia e del Re, nominando Salemi capitale d’Italia; fu la prima ad assumere tale titolo e a conservarlo per un giorno. Il 15 maggio avvenne il primo scontro con l’esercito borbonico nella Battaglia di Calatafimi, alla quale seguirono la conquista di Palermo, la battaglia di Milazzo e la caduta di Messina.

Già dopo i primi scontri gran parte delle popolazioni locali decise di schierarsi al fianco dei Mille, contribuendo con le loro insurrezioni alla liberazione dell’isola. La notizia incoraggiò i cittadini della parte continentale del regno borbonico, che insorsero spianando la strada all’impresa unitaria. Liberata Napoli (7 settembre), con la battaglia del Volturno (1° ottobre) si costrinse alla fuga Francesco II e la sua corte.

Il 21 ottobre si tennero i plebisciti che sancirono l’annessione dei territori delle Due Sicilie al regno sabaudo. Cinque giorni dopo, nel celebre incontro a Teano, Garibaldi consegnò le terre conquistate nelle mani di Vittorio Emanuele II, che ora aveva riunito sotto la sua corona tutta la penisola, ad eccezione di Veneto e Trentino, ancora in mano agli Austriaci, e del Lazio, dominio del Papato.

EVENTO SPORTIVO – 1983 – L’Aberdeen batte il Real e vince la Coppa delle Coppe:

A Göteborg (Svezia) si disputa la finale della Coppa delle Coppe 1982/83, competizione riservata ai club europei vincitori delle Coppe nazionali. Di fronte gli scozzesi dell’Aberdeen, allenati da Alex Fergusson (che solo dal 1986 passerà sulla panchina del Manchester United), e il Real Madrid guidato da Alfredo Di Stéfano.

I tempi regolamentari si concludono sul risultato di 1 a 1, grazie alle reti di Black per gli scozzesi e di Juanito su rigore per i “blancos”. A otto minuti dalla fine del secondo tempo supplementare, John Hewitt segna la rete che consente all’Aberdeen di vincere l’unico trofeo di un torneo europeo della sua storia.

In quanto vincitore della Coppa delle Coppe, nei mesi di novembre e dicembre del 1983, incontrerà e supererà l’Amburgo, detentore della Coppa dei Campioni, aggiudicandosi così la Supercoppa europea.

L’Italia è stata rappresentata dall’Inter che, superando il Torino nel doppio confronto, aveva vinto la Coppa Italia 1981/82. I nerazzurri sono usciti ai quarti, eliminati proprio dal Real Madrid.

NACQUERO OGGI:

1932 – Valentino (Valentino Clemente Ludovico Garavani)

1978 – Laetitia Casta

1984 – Andrés Iniesta

LA FRASE CELEBRE (Aforisma): 

Non disonorare il santo nome d’amico, dandolo ad un uomo di niuna o poca virtù. (S. Pellico).

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

Se maggio è rugginoso, l’uomo è uggioso.

I DOODLE DI GOOGLE: La danzatrice Martha Graham:

Come il pittore utilizza il pennello per esprimere la propria arte, così Martha Graham ha utilizzato il proprio corpo facendo del movimento una sublime forma di espressione artistica. Nata e cresciuta in una cittadina della Pennsylvania, si è avvicinata alla danza con spirito innovatore, gettando le basi per quella che oggi è considerata la danza moderna.

Dopo aver debuttato nel 1926 a New York, ha creato tra gli anni Trenta e la prima metà dei Quaranta le sue composizioni più famose, da Lamentation ad Appalachian Spring. Ha conquistato i palcoscenici più prestigiosi con il suo linguaggio corporeo, esprimendo ora gioia e amore, ora rabbia e odio. A cinque figure danzanti, tra le più note della Graham, si richiama il doodle animato globale, pubblicato da Google nel 2011, nel 117° della sua nascita.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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