ALMANACCO DEL GIORNO
ALMANACCO DI OGGI: venerdì 20 maggio 2022
Ventesima Settimana dell’Anno 2022
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 140* giorni mancanti alla fine dell’anno 225
A Roma il sole sorge alle 04.45 e tramonta alle 19.28 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 4.44 e tramonta alle 19.04 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: San Bernardino da Siena
OGGI È: Giornata mondiale delle api
L’Onu indice la Giornata mondiale delle api
L’Assemblea generale della Nazioni Unite ha deciso che dal 2018 il 20 maggio sarà la giornata mondiale delle api. Gli Stati che fanno parte dell’Assemblea hanno infatti accolto una proposta della Slovenia che ha voluto ricordare a tutti l’importantissimo ruolo svolto da questi insetti. La risoluzione è stata co-sponsorizzata da 115 Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui Stati Uniti, Russia, Canada, Cina, India, Brasile, Argentina, Australia e Unione europea.
Giornata mondiale delle api, insetti fondamentali ma in pericolo
Non solo infatti le api producono miele, ma sono anche fondamentali per l’impollinazione di moltissime specie. Si definiscono insetti pronubi e per colture come il mandorlo, lo zucchino e il peperone svolgono un ruolo fondamentale rendendo possibile l’impollinazione e la formazione dei frutti.
Giornata mondiale delle api, insetti minacciati dall’uomo
La loro sopravvivenza è però minacciata, dicono gli esperti, dall’antropizzazione del loro habitat e dall’utilizzo degli agrofarmaci, sostanze impiegate in agricoltura per difendere le piante commerciali dai patogeni e dagli insetti, ma che hanno un effetto negativo sulle api. All’interno dell’Unione europea si é discusso moltissimo sui neonicotinoidi, sostanze utilizzate per la concia delle sementi che secondo alcuni studi sarebbero una delle cause della moria di api che sta colpendo l’occidente.
Giornata mondiale delle api, in Cina api quasi scomparse
Basti pensare che in Cina, a causa dell’inquinamento, le api sono scomparse dalle campagne e l’impollinazione delle colture, come il melo, viene affidata alla mano umana. Migliaia di operai si arrampicano con delle scale sulle piante per spolverare di polline i fiori e permettere in questo modo la formazione dei frutti. Per questo la Giornata mondiale delle api dovrà servire come monito ai governi per promuovere leggi a favore di questo importante insetto.
ACCADDE OGGI: 1873 – Levi Strauss e Jacob Davis brevettano i blue jeans:
Fedeli compagni di viaggio nella vita, i jeans non conoscono distinzioni di età e di circostanze. Classici o scambiati, strappati o bucherellati, stretti o a zampa d’elefante, con i bottoni o con la zip, non tramontano mai, resistendo a tutte le mode. Nella storia dei pantaloni più amati in assoluto, c’è l’incontro della tradizione tessile italiana e il senso d’avventura dei pionieri del West America.
Nella seconda metà dell’Ottocento s’intensificò maggiormente l’immigrazione dalla vecchia Europa verso gli Stati Uniti d’America, soprattutto per l’inizio di quel fenomeno che va sotto il nome di Corsa all’oro e che trovò nella California il suo principale teatro. Un destino cui andò incontro la famiglia Strauss, ebrei di origine bavarese, che con i due figli maggiori gestiva una merceria a New York.
Il terzogenito Loeb, dopo aver cambiato il suo nome nel più familiare Levi, preferì andare a lavorare nel ranch di uno zio in Kentucky. Qui cominciò a farsi un’idea dei limiti dell’abbigliamento utilizzato nei lavori manuali, che decise di portare avanti come occasione imprenditoriale facendosi anch’egli catturare dai richiami delle miniere d’oro della California. Più che il metallo prezioso, gli interessavano le esigenze dei minatori, in termini di indumenti adatti al loro specifico lavoro.
Fu così che nel 1866 fondò la Levi Strauss & Co. e aprì, in Battery Street, una rivendita di stoffe, abiti e stivali da lavoro (oggi sede legale della compagnia), cui affiancò l’attività di ambulante presso le miniere, dove vendeva tra gli altri un particolare indumento, noto più tardi con il nome di salopette. Per questo e gli altri pantaloni utilizzava la de Nîmes, pesante stoffa di colore blu che prende nome da una città di tessitori della Provenza, successivamente ribattezzata “denim”.
Un tessuto simile veniva prodotto in Italia e adoperato per i pantaloni dei marinai genovesi, chiamati per questo “jeans” (da Jeane, termine inglese che indica la città di Genova). Con quest’ultimo nome iniziò nel 1870 una produzione in serie di pantaloni da lavoro, affidandosi a una rete di cucitrici. Presto si rese conto dell’estrema fragilità dei suoi capi, che cedevano specie all’altezza delle tasche.
Uno di questi modelli finì per caso tra le mani di Jacob Davis, un sarto di origini lettoni, che si trovò a doverli riparare per un signore di considerevole stazza. Gli venne l’intuizione di rinforzarli con piccoli rivetti (giunti di metallo), aggiunti all’attaccatura delle tasche e in altri punti critici, constatando che in questo modo il pantalone diventava più resistente. Informò Strauss tramite lettera della sua preziosa modifica, esortandolo a proteggere l’invenzione con una richiesta di brevetto e promettendogli la metà dei diritti.
L’altro accettò e il 20 maggio del 1873 si videro riconosciuto il brevetto n° 139.121, assegnato al modello jeans “XX”, che presentava la doppia cucitura sulle tasche (detta “The Arcuate”) e l’etichetta di cuoio sul retro, a destra. Il logo Levi’s cominciò ad apparire dal 1886, quando si passò alla produzione su scala industriale, con l’apertura delle prime due fabbriche in California. Quattro anni dopo debuttò lo storico modello 501, dove la cifra indicava il numero della partita dei nuovi pantaloni.
Negli anni Venti del XX secolo, il brevetto scadde spianando la strada ad altri produttori in tessuto denim, che contribuirono ad accrescere la popolarità dell’indumento. Nei decenni a seguire, la sua comparsa sul grande schermo, e in seguito nella pubblicità televisiva, lo rese un simbolo delle generazioni moderne e della moda made in USA ispirata ai cowboy del West, fino a diventare un capo d’abbigliamento evergreen.
EVENTO SPORTIVO – 1992 – La Sampdoria perde in finale con il Barcellona:
La trentasettesima edizione, disputatasi dal 18 settembre 1991 al 20 maggio 1992, è l’ultima della Coppa dei Campioni. Dalla stagione successiva, infatti, diventa UEFA Champions League, diversa soprattutto nella formula. Al massimo torneo europeo per club partecipano le vincitrici dei campionati nazionali; l’Italia è rappresentata dalla Sampdoria.
I doriani al primo turno, sedicesimi di finale, superano agevolmente i norvegesi del Rosenborg e negli ottavi hanno la meglio sugli ungheresi dell’Honvéd. In vista della trasformazione del torneo, il terzo turno è formato da due gironi di quattro squadre, le vincenti disputano la finale. I blucerchiati, allenati da Vujadin Boškov, vincono il girone (eliminando Stella Rossa, Anderlecht e Panathinaikos) e il 20 maggio a Wembley si giocano la Coppa dei Campioni con il Barcellona, allenato da Johan Cruijff.
Tra i protagonisti in campo ci sono per i blaugrana il portiere Andoni Zubizarreta, Hristo Stoičkov, Michael Laudrup e Josep Guardiola; per la Samp il portiere Gianluca Pagliuca, Pietro Vierchowod, Toninho Cerezo, Gianluca Vialli e Roberto Mancini. I 90 minuti regolamentari terminano a reti inviolate e solo al 112° minuto segna l’olandese Koeman, su calcio di punizione, frantumando i sogni degli italiani (25.000 sugli spalti dello stadio inglese) e consegnando al Barcellona il primo titolo continentale.
NACQUERO OGGI:
1912 – Nereo Rocco (+ 1979)
1944 – Joe Cocker (+ 2014)
1967 – Gabriele Muccino
1973 – Samuele Papi
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
L’unico fascino del passato è che è passato. (Oscar Wilde)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Nella casa dei poveracci non manca il pane
I DOODLE DI GOOGLE: Dilbert:
Prendendo spunto da una trasmissione televisiva dedicata al fumetto, nel 1989 il disegnatore Scott Adams traspose la sua esperienza di impiegato (per l’azienda telefonica americana Pacific Bell) in una striscia a fumetti che prende nome dal suo protagonista: Dilbert.
Costui è un ingegnere elettronico, ritratto come il classico colletto bianco, con occhialini e cravatta a strisce orizzontali rossonere. Dilbert è sempre frustrato nel vedere bocciate le proprie idee e non riconosciuto il proprio merito.
Nel maggio 2002 Google ha ospitato per la prima volta il fumetto, con una striscia pubblicata globalmente come doodle da lunedì 20 a venerdì 25.