LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 189° giorno di guerra
Scambio di accuse: spento reattore Zaporizhzhia dopo spari
Il sistema di protezione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia è scattato questa mattina in seguito ad un attacco di artiglieria ed ha disattivato il reattore numero 5 dell’impianto: lo ha annunciato la società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, citato Unian. Secondo Energoatom il reattore è stato spento automaticamente alle 4:57 (le 3:57 in Italia) dopo un altro attacco di mortaio delle forze russe. Il capo dell’amministrazione nominata da Mosca a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov, ha affermato invece che il reattore è stato spento in seguito ai colpi di artiglieria ucraini, riporta la Tass.
“La Russia sta colpendo in modo dimostrativo Energodar, lungo la strada della missione ufficiale dell’Aiea” verso la centrale di Zaporizhzhia, “per dare la colpa all’Ucraina. Le case sono state distrutte. Questa è la dimostrazione del reale ‘interesse’ della Russia per l’ispezione. E’ un’altra prova delle ‘garanzie’ russe per qualunque intermediario”. Lo scrive su Twitter Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre Mosca e Kiev continuano ad accusarsi a vicenda di sparare vicino alla centrale nucleare per intralciare la visita degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Sindaco Energodar: Zaporizhzhia sotto attacco russo
“La Russia bombarda la rotta pre-concordata delle Nazioni Unite verso la centrale nucleare di Zaporizhzhia”. A dirlo è il sindaco della città ucraina di Energodar, Dmytro Orlov, su Telegram , come riferisce The Guardian. “Diversi oggetti civili sono stati colpiti”, dice il sindaco, spiegando che ci sono state “vittime nell’attacco”. Orlov ha pubblicato una serie di immagini che mostrano presumibili danni a condomini, case e negozi.
Energoatom: spento il reattore 5 dopo attacco russo. Attivata la protezione di emergenza
L’Agenzia ucraina per l’energia nucleare, Energoatom, ha annunciato su Telegram che, “a causa di un altro colpo di mortaio da parte delle forze di occupazione russe al sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia, è stata attivata la protezione di emergenza e l’unità di potenza 5 è stata spenta”. L’unità 5 è uno dei due reattori ancora operativi nella centrale. Energoatom ha precisato che “l’unità 6 continua a funzionare” e che “i lavoratori ucraini della centrale stanno facendo del loro meglio per rimediare ai danni alle infrastrutture”.
Missione Aiea partita per la città che ospita la centrale di Zaporizhzhia
La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) è partita dalla città ucraina di Zaporizhzhia verso l’omonima centrale nucleare, che si trova nella città di Energodar, controllata dalle forze russe, nonostante le notizie di intensi bombardamenti. Lo riferisce la Reuters. Il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, che guida la missione, ha affermato di essere a conoscenza di “aumento dell’attività militare nell’area”, ma ha assicurato che questo non ostacolerà i piani degli esperti dell’Onu di visitare la struttura e incontrare il suo personale.
Kiev: sotto fuoco russo la città della centrale di Zaporizhzhia. “Energodar. Dalle cinque del mattino non si ferma il bombardamento di mortai sulla città”
La cittadina di Energodar che ospita la centrale nucleare di Zaporizhzhia è sotto il fuoco di artiglieria russo da stamane alle 5:00 ora locale (le 4:00 in Italia): lo scrive su Telegram il sindaco, Dmytro Orlov, riporta Ukrinform. “Energodar. Dalle cinque del mattino non si ferma il bombardamento di mortai sulla città. Si sentono colpi di mitragliatrice. Sono stati colpiti diversi civili. Ci sono vittime! Stiamo determinando il numero delle vittime”, scrive Orlov. Come è noto, gli ispettori dell’Aiea sono arrivati ieri mattina nella città di Zaporizhzhia e attendono di poter entrare a Energodar per la loro missione nella centrale.
Zelensky a Venezia: non restate in silenzio, la vostra parola è forte
Un messaggio video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e’ stato trasmesso durante la serata di apertura in Sala Grande del Festival del Festival del cinema di Venezia. “Non restate in silenzio, non lasciateci soli”. E’ uno dei passaggi del discorso trasmesso in Sala Grande da Volodymyr Zelensky nella serata di apertura del Festival del cinema di Venezia. Parole accolte da un lungo applauso del pubblico presente. Sullo schermo sono apparsi i nomi di tutte le vittime ucraine del conflitto con età e luogo del decesso.
“I nomi sono importanti: è la lunghissima lista dei minorenni uccisi fino ad oggi in Ucraina”. Zelensky ha definito i russi “macellai, terroristi, assassini”, parlando di “un orrore che non dura 120 minuti come un film, ma da 189 giorni. Non bisogna fare il gioco della Russia che vuole che ci si abitui, ci si rassegni alla guerra. La voce del cinema conta. Gloria all’Ucraina”.