LE DONNE NELLA STORIA: GOLDA MEIR
Terza parte. Segue dal 23 e 30 settembre 2022
Nonostante la sconfitta alle elezioni amministrative, Golda Meir fu nominata ministro degli esteri e, nel 1956 si ritrovò ad affrontare la crisi di Suez. Recentemente, il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato la notizia secondo cui lo storico dell’Università di Varsavia Szymon Rudnicki avrebbe rinvenuto una corrispondenza risalente agli anni del suo ministero tra Meir e le autorità politiche polacche in cui il futuro primo ministro israeliano avanzava la possibilità di non consentire l’ingresso in Israele a ebrei anziani o portatori di handicap.
La richiesta era la seguente:
«Il comitato vuole informare il governo polacco che vogliamo istituire una selezione nell’alyha, poiché non possiamo continuare ad accettare malati e gente handicappata. Per favore, forniteci la vostra opinione sul modo in cui tutto ciò può esser spiegato ai polacchi senza contraccolpi sull’immigrazione.»
Questa posizione, apparentemente frutto di un cinico calcolo politico da parte di Meir, ebbe un reale seguito nella pratica dell’immigrazione verso Israele.
Fu la prima donna eletta a ricoprire la principale carica politica dello Stato di Israele: Golda Meir, fin dall’inizio, decise di mantenere uno status di continuità con il governo di Eshkol, confermando molte figure chiave del precedente esecutivo
Golda Meir accettò con umiltà l’incarico, dichiarando: Ho affrontato molte difficoltà in passato, ma non sono nulla in confronto a ciò con cui avrò a che fare ora che guido il Paese
Come Primo ministro, Golda Meir strinse ottimi rapporti con gli Stati Uniti, in particolare col presidente Nixon (nonostante la reciproca antipatia personale) e con la comunità ebraica americana, la più grande del mondo. Incoraggiò fortemente l’immigrazione degli ebrei nella terra d’Israele.
Poco prima del suo settantunesimo compleanno, il 7 marzo, Meir fu eletta presidente del Partito Laburista e il 17 marzo 1969 fu nominata Primo ministro di Israele. Golda Meir, quarta persona ad occupare la posizione di Primo ministro, rimase in carica per cinque anni, molti dei quali caratterizzati da alti indici di approvazione.
Nel 1972 che il governo di Meir dovette affrontare la più grossa delle crisi, quando un commando arabo denominato Settembre Nero prese in ostaggio la delegazione di atleti israeliani a Giochi di Monaco di Baviera, allora Germania Ovest, rivendicando la liberazione di prigionieri politici arabi palestinesi. Il ricatto non ebbe presa nel governo di Meir (per la quale coi terroristi non si poteva trattare in nessun modo) e fu tenuta la linea della fermezza.
Nel1973 Israele, attaccato a sorpresa da Egitto e Siria, subì perdite umane importanti prima di vincere la guerra, cosiddetta dello Yom Kippur (o di Ramadan), la festività dell’espiazione in atto al momento dell’attacco. Golda venne riconosciuta esente da qualsiasi responsabilità in un’inchiesta realizzata lo stesso anno dai servizi segreti: se avesse attaccato prima dell’effettiva offensiva araba, Israele avrebbe dovuto infatti rinunciare all’aiuto decisivo degli Stati Uniti.
Nel 1974, tuttavia, il caos politico conseguente alle vicende belliche non accennò a placarsi e Golda, a 76 anni, decise di lasciare la politica attiva.
Nel 1975 le fu assegnato il Premio Israele per il suo contributo alla società e allo Stato di Israele.
Golda Meir morì a Gerusalemme l’8 dicembre del 1978 dopo una battaglia durata dodici anni contro la leucemia.
FINE