LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 318° giorno di guerra
Mosca, colpita da razzi ucraini centrale elettrica Donetsk
Missili d’artiglieria ucraini hanno colpito e danneggiato la centrale elettrica di Starobeshevskaya, nella regione di Donetsk, nel Donbass occupato dai russi. Lo scrive l’agenzia russa Tass, citando fonti locali dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Le fonti affermano che almeno due persone, due addetti alla centrale termica, potrebbero essere rimaste sotto le rovine della centrale colpita, dove stanno operando i soccorritori. I missili, dicono le fonti alla Tass, sono stati sparati da un lanciatore multiplo in dotazione alle forze di Kiev.
Tajani, Mosca non apre, dialoghi con Parigi sullo scudo
“Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l’invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi”: il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista ha confermato che si lavora alla fornitura a Kiev dello scudo antimissile Samp-T prodotto in consorzio tra Italia e Francia, un sistema missilistico terra-aria efficace contro i droni, ma ha assicurato che “il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare” e “non ci sarà alcun invio prima di un’informazione al Parlamento”.
Gb, Mosca teme controffensive a Lugansk e Zaporizhzhia
Le mosse della Russia delle ultime settimane mostrano un timore per possibili controffensive ucraine nella zona orientale di Lugansk o in quella meridionale di Zaporizhzhia. È quanto sostiene nel suo ultimo bollettino l’intelligence della Difesa britannica. “Decidere a quale di queste minacce dare priorità” nei preparativi del contrasto, secondo l’analisi di Londra, “è probabilmente uno dei dilemmi centrali per i pianificatori operativi russi”. “Nelle ultime settimane – spiegano – la Russia ha rafforzato le fortificazioni difensive nella regione di Zaporizhzhia centrale, nell’Ucraina meridionale, soprattutto tra le citta’ di Vasilyvka e Orikhiv”.
Filorussi, attacco missilistico di Kiev a Yelenovka
Le truppe ucraine hanno lanciato sei razzi su Yelenovka, nell’area della regione di Donetsk controllata dalle forze russe. Lo riferiscono le locali autorità separatiste su Telegram, senza fornire informazioni su eventuali vittime o danni a infrastrutture.
Sirene antiaeree suonano in tre regioni
Le sirene di allarme antiaereo hanno suonato nelle regioni ucraine di Poltava, Kirovograd e Dnipropetrovsk. E’ quanto risulta dai dati pubblicati su internet dal ministero ucraino per la Trasformazione Digitale.
Kiev: missili russi su Kramatorsk e Kostyantynivka, nel Donetsk
Durante la notte le forze russe hanno effettuato sette attacchi missilistici su Kramatorsk e due su Kostyantynivka, nell’area della regione del Donetsk controllata dalle autorità ucraine. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare ucraina della regione, Pavlo Kyrylenko. Secondo le prime informazioni, non ci sono vittime o feriti e i bombardamenti hanno danneggiato le zone industriali delle due città.
Capo Wagner vuole Bakhmut per le “città sotterranee”
Stretto alleato di Putin e fondatore della più importante compagnia di mercenari russa, Yevgeny Prigozhin, ha spiegato di volere che le sue forze e l’esercito russo regolare catturino la piccola città di Bakhmut perché possiede “città sotterranee” che possono contenere truppe e carri armati.” La ciliegina sulla torta è il sistema delle miniere di Soledar e Bakhmut, che in realtà è una rete di città sotterranee”, ha spiegato il capo di Wagner. “Non solo (ha la capacità di accogliere) un grande gruppo di persone a una profondità di 80-100 metri, ma anche carri armati e veicoli da combattimento di fanteria vi si possono muovere”. Da settimane gli analisti si interrogano sulle ragioni dell’ossessione russa perla piccola cittadina nell’Est dell’Ucraina. Una fonte della Casa Bianca ha ipotizzato una ragione di tipo economico, nel senso che ha messo gli occhi sulle vaste miniere di sale della zona.
Esplode gasdotto nel Lugansk, colpite 13 mila utenze
Un’esplosione ha sventrato un tratto di un gasdotto nei pressi della città di Lutugino, nell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk, e ha causato l’interruzione dell’approvvigionamento per 13 mila utenze. Lo riferiscono le autorità filorusse della regione ucraina, in larga parte controllata dalle truppe di Mosca. Secondo il governo separatista locale, l’incendio originato dall’esplosione è stato spento e il personale specializzato sta indagando le possibili cause della deflagrazione.