ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi: lunedì 20 febbraio 2023
Ottava settimana dell’Anno 2023
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 51 * Giorni mancanti alla fine dell’anno 314
A Roma il sole sorge alle 6.58 tramonta alle 17.49 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 6.33 tramonta alle 17.29 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: San Eleuterio
LE GIORNATE MONDIALI/INTERNAZIONALI: Giornata mondiale della giustizia sociale
La giustizia sociale per tutti è al centro della missione globale che l’ONU svolge per promuovere sviluppo e dignità umana. Il 20 febbraio è la data scelta per rammentare all’ opinione pubblica mondiale che occorre raddoppiare gli sforzi di tutti gli Stati membri per assicurare un mondo più giusto ed equo, veramente per tutti.
Segue il messaggio del Segretario Generale in occasione di questa ricorrenza internazionale:
“In occasione della Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, vediamo purtroppo molti luoghi in cui le opportunità sono cresciute solo per pochi, mentre le disuguaglianze sono aumentate per molti.
Le crescenti disuguaglianze minano il cammino della comunità internazionale nel suo sforzo di liberare dalla povertà milioni di persone e a costruire un mondo più equo.
Le falle sono visibili nella caduta del livello dei salari per donne e giovani e nella limitazione dell’accesso a educazione, servizi sanitari e lavori soddisfacenti.
Occorre rafforzare e costruire istituzioni e sviluppare politiche che promuovano uno sviluppo inclusivo.
Adottando gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, i leader mondiali si sono impegnati a creare un mondo più giusto ed equo. Molti progressi sono stati fatti per sviluppare le opportunità di avere lavori soddisfacenti, per rafforzare la previdenza sociale e migliorare i servizi pubblici.
Tuttavia, miliardi di persone dipendono disperatamente dalla nostra determinazione e dai nostri sforzi. Dobbiamo accelerare il nostro lavoro per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015, e, allo stesso tempo, guardare oltre iniziando a definire nuovi obiettivi per uno sviluppo sostenibile.
Mentre cerchiamo di costruire il mondo che vogliamo, intensifichiamo i nostri sforzi verso uno sviluppo più inclusivo, equo e sostenibile, basato sul dialogo, la trasparenza e la giustizia sociale.”
fonte http://www.unric.org
ACCADDE OGGI: anno 1872 – Inaugurato il Metropolitan Museum of Art di New York:
Con la voglia di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra civile, l’America salutò nel 1872 l’inaugurazione di un museo che nel corso degli anni sarebbe diventato custode prezioso dell’arte d’ogni forma e tempo.
Durante la presidenza Grant, gli Stati Uniti vissero un periodo di generale ricostruzione, sotto il profilo materiale e culturale, a sette anni di distanza dalla fine della Guerra di secessione. C’era una diffusa voglia di ripartire e ciò si tradusse nella realizzazione di grandi opere. New York su tutti si presentava come un cantiere aperto, dove nel 1870 fu posta la prima pietra per il celebre ponte di Brooklyn.
Due anni dopo fu la volta di un altro grande evento destinato a segnare la storia della Grande Mela. Alla presenza del Abraham Oakey Sala e del governatore John Thompson Hoffman fu inaugurato il Metropolitan Museum of Art, ospitato in un palazzo al n. 681 della Quinta Strada. Il patrimonio in esposizione era pressoché esiguo (un sarcofago romano e 174 dipinti di provenienza europea) ed era costituito in gran parte dalla collezione privata di John Taylor Johnston, dirigente delle ferrovie e primo presidente del nuovo ente.
Nel corso degli anni, il patrimonio del Met crebbe a dismisura fino a quando nel 1873, dopo l’acquisizione di antichità cipriote, si rese necessaria l’individuazione di una nuova sede. Si optò temporaneamente per la Douglas Mansion, ad ovest della Quattordicesima Strada, in attesa che venisse realizzata una struttura ex novo sul confine orientale del Central Park. L’edificio, in stile neogotico, divenne la sede permanente del Met, cui se ne aggiunse molto più tardi una seconda, denominata The Cloisters, dedicata esclusivamente all’arte medievale.
Il valore delle collezioni aumentò notevolmente in seguito all’audace politica di acquisizioni posta in essere a partire dagli anni Settanta. Criticata da più versanti, questa strategia prevedeva la messa in vendita di opere di alto pregio, il cui ricavato veniva utilizzato per l’acquisto di capolavori immortali dell’arte mondiale che tutt’oggi rappresentano gli elementi di maggior richiamo dell’esposizione.
Attualmente, il Met, che conta più di due milioni di opere d’arte distribuite su un’area di 180.000 m², è annoverato tra i più grandi e prestigiosi musei del mondo. Le opere, suddivise in 19 sezioni, abbracciano un periodo di tempo di diversi millenni (dal neolitico alla scuola americana tra ‘800 e ‘900, passando per le civiltà greco romana ed egizia e il Rinascimento) e interessano le varie forme d’arte, dalla pittura alla scultura, dagli strumenti musicali alla fotografia.
Fiore all’occhiello del museo è la nutrita collezione di grandi capolavori della pittura europea, che copre un periodo di circa sei secoli. Dai maestri del Quattrocento italiano come Sandro Botticelli, Filippo Lippi e Andrea Mantegna, alla scuola spagnola di Francisco Goya e Pablo Picasso. Tra le preziose rarità conservate, figurano molte testimonianze artistiche delle civiltà africane, asiatiche, dell’Oceania, bizantine e islamiche.
NACQUERO OGGI:
anno 1966 – Cindy Crawford
anno 1969 – Sinisa Mihajlovic (+2022)
anno 1574 – Andrea Meneghin
anno 1990 – Ciro Immobile
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
Il passato è come una candela posta a una distanza inadeguata: troppo vicina per renderti quieto, troppo lontana per confortarti. (Amy Bloom)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
I DOODLE DI GOOGLE: Mihaly Munkacsy:
Pittore ungherese nato a Munkács (località che ora fa parte dell’Ucrania), il vero nome era in realtà Mihály Lieb, cui preferì un nome d’arte che testimoniava il profondo attaccamento alla sua terra. Allievo del maestro ungherese Elek Szamossy, studiò a Parigi dove rimase affascinato dall’arte di Gustave Courbet.
La presa di distanza dalla scuola impressionista lo condannò all’oblio, spezzato in parte dalla Scuola ungherese dei pittori dell’Alföld (attiva fra le due guerre mondiali). Tra le sue circa seicento opere, ricorrono spesso scene di vita quotidiana legate alla sua terra, come ad esempio nel dipinto Raccoglitrice di legna, ripreso nel doodle locale (visibile in Ungheria), che Google ha pubblicato nel 2011, in occasione del 167° anniversario della sua nascita.