CGL E UIL PER LO SCIOPERO DEL PRIMO APRILE
SI CONTESTANO LE SCELTE DEL GOVERNO SU BONUS EDILIZI E CODICE DEGLI APPALTI
Di seguito il comunicato della Cgil di Lecce
Fare la cosa buona per il lavoro, per l’ambiente e per la sicurezza. È per questo che Feneal Uil e Fillea Cgil scenderanno in piazza sabato 1° aprile. I sindacati porteranno in piazza migliaia di lavoratrici e lavoratori, distribuiti in cinque piazze d’Italia (Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo), per dire al Governo che un’altra strada nelle politiche che toccano il settore delle costruzioni, rispetto a quella intrapresa dallo stesso Esecutivo, è possibile. Dal Salento, partiranno per Napoli decine di edili e di studenti universitari (che hanno già manifestato il 28 marzo a Lecce), grazie ai pullman organizzati dalle segreterie territoriali di Feneal e Fillea.
“Le scelte di Palazzo Chigi su bonus edili e codice degli appalti mettono in pericolo 100mila posti di lavoro a livello nazionale”, dicono Paola Esposito e Luca Toma, segretari generali provinciali di Feneal Uil e Fillea Cgil. “In provincia di Lecce rischiano di avere un effetto devastante e di azzerare i circa 2.500 posti di lavoro creati negli ultimi tre anni. A rischio poi anche la qualità del lavoro e la sicurezza nei cantieri. Scelte che impediscono ai redditi più bassi di avere case più sicure e con bollette meno care, perché l’efficientamento energetico potrà permetterselo solo chi avrà il denaro per anticipare il costo dei lavori”.
Gli edili di Cgil e Uil credono che le scelte del Governo siano sbagliate, che sia possibile intraprendere un’altra strada: mantenere la cessione dei crediti per le famiglie con Isee fino a 30mila euro, per i condomini di periferia e per le case popolari, attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città, a partire dalle periferie e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento. Il tutto garantendo qualità del lavoro e delle imprese, rispettando il contratto nazionale edile e vietando l’abuso del ricorso al subappalto.
L’abolizione della cessione dei crediti e lo sconto in fattura per chi usufruisce delle detrazioni previste dai bonus edilizi, secondo i sindacalisti, fa il paio con le scelte portate avanti sul codice degli appalti. Scelte sulle quali è stata presentata anche una interpellanza alla Giunta comunale di Lecce da parte del consigliere Pierpaolo Patti, che chiede al Comune di esprimere contrarietà alle politiche messe in atto dal Governo in tema di riforma dei bonus edilizi.
Esposito e Toma commentano anche le recenti disposizioni del Consiglio dei Ministri sul Codice degli Appalti, che rischia di segnare un brusco passo indietro in termini di legalità, trasparenza e tutela dei lavoratori: “Dopo i vari passaggi parlamentari, il Governo, da un lato conferma sulla carta principi e norme a tutela dei lavoratori, compresa l’esclusione dei costi della manodopera dai ribassi, la parità di trattamento tra lavoratori in appalto e lavoratori in subappalto, il Durc di Congruità, dall’altra però introduce un ampio ricorso all’affidamento diretto o senza gara pubblica, depotenzia gli strumenti per una maggiore qualificazione di impresa e liberalizza i livelli di subappalto”, dicono i sindacalisti. “Rende cioè, nella pratica, più difficile il rispetto dei contratti collettivi, l’applicazione e verifica delle tutele per salute e sicurezza, favorendo il dumping e il nanismo aziendale e rendendo più difficile verificare la concreta applicazione della parità di trattamento economico e normativo lungo la filiera. Scenderemo in piazza contro la liberalizzazione del subappalto e ci attrezzeremo nei prossimi mesi con tutti gli strumenti dell’azione sindacale, per ribadire ad un governo sordo di fare la cosa buona”.