L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
GIORNI DI UN PRESENTE CORROSIVO di Andrea Scaricamazza
In una calda estate romana si muove Flavio, quarantenne solitario e disoccupato. Sogna di diventare scrittore e vaga in una città senza pace sputando bile verso un’umanità priva di vita negli occhi. E’ la Roma di Garibaldi e della Resistenza che nessuno guarda più. E’ la sua Roma di Trastevere dove si improvvisa poeta a pagamento sulle scale della fontana di Santa Maria. A bilanciare il lucido cinismo realistico di Flavio ci pensa un giovane prete, don Carlo, una mano tesa inaspettata con cui condividere riflessioni sulla vita e sulla morte. In questo viaggio da fermo, Flavio potrà contare sul suo amico Nico e incontrerà personaggi sorprendenti capaci di travolgerlo e di accarezzare la sua anima indurita e miscredente.
Un manipolo di ricchi e una folla di schiavi. E’ la storia del mondo. Con la nausea in bocca riprendo la strada. Intorno a me macchine e motorini assordanti con i loro fastidiosi clacson che mi arrivano al cervello. E’ l’ora di pranzo. Mi chiedo dove vadano con tanta fretta. Ma soprattutto mi chiedo da cosa fuggano. E la risposta mi viene facile. Fuggono da loro stessi, ma loro non lo sanno. Fuggono da una vita che li soffoca, da lavori che li fanno a pezzi, da mogli e mariti che non amano più, da amanti reali e da amanti sognati. Sono esseri spezzati. Loro corrono e io cammino. Cammino senza meta e non fuggo da nulla.