LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 462° giorno di guerra
Kirby: “Da tetto al debito nessun effetto sul sostegno all’Ucraina”
I negoziati in corso sull’innalzamento del tetto del debito statunitense non avranno alcun effetto sulla possibilità di sostenere lo sforzo bellico ucraino: lo ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, John Kirby.
Il voto della Camera dei Rappresentanti sull’innalzamento del tetto del debito è previsto per le 2.30 ora italiana.
Kirby è poi tornato sugli attacchi di ieri con droni a Mosca, la cui responsabilità i russi attribuiscono a Kiev, e delle nuove accuse rilanciate dal Cremlino e ha sottolineato che gli Stati Uniti “non incoraggiano” gli ucraini a condurre attacchi in territorio russo. Gli Stati Uniti non dicono all’Ucraina “dove colpire, come condurre le operazioni militari, diamo equipaggiamento, addestramento e consigli, ma è Zelensky, in quanto comandante in capo, decidere cosa fare dal punto di vista militare”, ha affermato Kirby.
“Detto questo, siamo molto chiari in privato e in pubblico – ha scandito -. Non sosteniamo gli attacchi in Russia, non mettiamo (gli ucraini) in grado di condurli, non li incoraggiamo e non vogliamo vedere attacchi in Russia condotto usando equipaggiamento americano”.
Usa, nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina
Il nuovo pacchetto di aiuti militari statunitensi destinati all’Ucraina ha un valore di circa 300 milioni di dollari, secondo quanto precisato dal Pentagono. Il pacchetto comprende “artiglieria, blindature e munizioni, fra cui decine di milioni di proiettili per armi portatili per aiutare l’Ucraina a difendere la sovranità del proprio territorio”, conclude il comunicato del Dipartimento della Difesa.
Usa: spetta a Zelensky decidere quando negoziare con Mosca
Spetta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky decidere “quando è pronto” a negoziare con Mosca. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ribadendo che finora Vladimir Putin “non ha mostrato alcuna volontà” di discutere un possibile accordo di pace.
Macron: “Non si può invitare Putin all’Aja, unica persona con cui negoziare”
Potrebbe non essere possibile invitare Vladimir Putin all’Aja per difendersi da accuse di crimini di guerra dato che è l’unica persona con cui l’Occidente deve negoziare per porre fine alla guerra in Ucraina, ha affermato il Presidente francese, Emmanuel Macron.
Macron ha ribadito che la Russia ha perso qualsiasi legittimità, ma ha precisato che se l’offensiva ucraina non porta agli obiettivi militari, il futuro sostegno europeo per Kiev dovrà essere valutato.
“Se nel giro di qualche mese ci troviamo di fronte a una finestra per i negoziati, la questione sarà scegliere fra un processo e un negoziato e dovrai negoziare con i leader che hai. Il negoziato è una priorità. Sceglieresti di dire voglio che tu finisca in carcere ma sei l’unica persona con cui posso negoziare?”.
Bbc: reportage sui viaggi delle madri dei bimbi deportati in Russia
I bambini ucraini, e di conseguenza le loro madri, sono le prime vittime indifese della guerra: secondo fonti concordanti migliaia di minori sono stati portati via dalle loro case, da scuole e case di cura, da soldati o funzionari russi per essere trattenuti o deportati illegalmente nel Paese invasore. Un reportage della Bbc dà voce a quei ragazzi e alle loro mamme, in alcuni casi anche alle nonne, protagoniste di un angoscioso viaggio in Russia per cercare di riportare a casa i propri figli.
Tra le storie più note c’è quella della scuola speciale di Kupyansk, che secondo prove raccolte dalla Corte penale internazionale (Cpi), non è un caso isolato. Tra gli adolescenti prelevati nella scuola per bisogni educativi speciali a Kupyansk, nel Nord-Est dell’Ucraina, lo scorso settembre, da soldati russi armati e in passamontagna, c’era il 15enne Sasha, figlio di Tetyana Kraynyuk. L’adolescente e almeno 12 suoi compagni sono stati fatti salire su un autobus in tutta fretta, e sono poi scomparsi per settimane senza lasciare traccia. Alla fine è stato permesso ai ragazzi rapiti di chiamare casa, ma per riaverli indietro, i loro parenti sono stati costretti a compiere viaggi estenuanti di migliaia di chilometri.
La storia della scuola speciale di Kupyansk e del campo di Yevpatoria fanno parte di un crescente numero di prove contro Vladimir Putin come sospetto criminale di guerra. A marzo, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo, accusandolo assieme al difensore civico dei bambini, Lvova-Belova, di deportazione illegale di bambini ucraini. La Russia insiste sul fatto che le sue motivazioni sono puramente umanitarie: evacuare i bambini per proteggerli dal pericolo. Secondo Kiev più di 19 mila bambini sono stati prelevati dalle aree occupate.