LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – LECCE vs NAPOLI 7ª
Contro un Napoli in gran spolvero il Lecce elargisce troppi regali
Contro un Napoli tornato ai livelli dello scorso anno, quando ha dominato il campionato vincendo lo scudetto, ieri il Lecce ha sfoderato una prova sotto tono non come gioco corale ma infarcita da molti errori individuali che in tutte le quattro marcature subite hanno influito non poco.
Forse il peso della partita è stato avvertito più del necessario, forse di fronte ad alcuni imprevisti è calato la vis pugnandi del gruppo e quindi ecco confezionata una sconfitta che, in ogni caso, appare ingenerosa e troppo pesante.
Mister D’Aversa l’ha commentata così “siamo partiti bene, ed il primo gol è frutto di una palla inattiva, abbiamo avuto la possibilità di pareggiare così come di riaprire la gara nella ripresa quando siamo andati sullo 0-2 per colpa di una palla perduta a centrocampo. Contro il Napoli o le altre dello stesso calibro non si può sbagliare nulla perché poi tutto diventa più difficile. Noi abbiamo sprecato le nostre occasioni il Napoli no”.
Ed è tutto vero.
Il primo gol è frutto di una perfetta parabola impressa al pallone su calcio di punizione battuto da Zielinski ma anche da un errore di posizionamento del pacchetto difensivo giallorosso che si è “dimenticato” di marcare Ostigaard; il secondo scaturisce da un pallone perduto a centrocampo che ha dato via libera al duo Kwara-Osimhen nelle vesti, rispettivamente, di ispiratore e di finalizzatore con l’aiutino da parte di Falcone (indeciso) e Baschirotto (che si è fatto prendere alle spalle (come con la Juve da Milik): il terzo è un déjà vu, pallone perduto azione in verticale del Napoli con bomba finale di Gaetano (che al Lecce aveva già segnato con la maglia della Cremonese) e siamo al quarto gol subito: in area leccese Ramadani abbraccia un avversario e Pairetto non può non fischiare il penalty trasformato al 94’ da Politano.
Una partita quindi che ci lascia un Lecce meno bello delle altre seguite ma che non deve incidere sul cammino futuro perché la sconfitta è dovuta alla superiorità dell’avversario (è giusto riconoscere i meriti degli altri) e ad errori individuali che, malgrado tutto, possono essere corretti più facilmente che non se fossero del gruppo nel suo insieme.
Un’altra certezza che ci lascia questo Lecce-Napoli è che i tifosi salentini ancora una volta si sono dimostrati fortemente legati alla squadra e che sono pronti a sostenerla sempre ed ovunque.
Proprio il saluto e l’incitamento fatto dai tifosi a fine gara ha portato Rudi Garcia ad apprezzarli ed indicarli alle altre tifoserie come esempio comportamentale. Una nota piacevole e di gran fair play è stato il buffetto dato dallo stesso Garcia a Blin quando è uscito dal campo per infortunio. Questo è lo sport che vogliamo.
Eugenio Luciani