HomeEVENTIConvegno “Il tempo dello spazio 2.0”, al centro il recupero architettonico dei palazzi leccesi del Rinascimento

Convegno “Il tempo dello spazio 2.0”, al centro il recupero architettonico dei palazzi leccesi del Rinascimento

Convegno “Il tempo dello spazio 2.0”, al centro il recupero architettonico dei palazzi leccesi del Rinascimento

L’azienda Marmi Bianco ha ospitato un nuovo evento formativo nell’ambito del progetto Archiplan

Il recupero del patrimonio storico costituito dai palazzi leccesi del Rinascimento è stato il tema dell’evento formativo dal titolo “Il tempo dello spazio 2.0 – Architettura e riuso nei paesaggi dell’abbandono”, organizzato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce in collaborazione con l’azienda salentina Marmi Bianco nell’ambito del progetto Archiplan.

L’appuntamento, che si è svolto a Martignano negli spazi dell’azienda e che si inserisce nell’ambito della rassegna “Architettura tra futuro e memoria – Cent’anni in Ordine”, ha visto la presenza di Tommaso Marcucci, Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce, Danilo Rosario Pastore, Consigliere delegato del Gruppo Cultura degli Architetti  Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce, Michele Manigrasso, Architetto e urbanista – Dipartimento di Architettura di Pescara, Paola Misino, Professore associato in Progettazione architettonica e urbana – Dipartimento di Architettura di Pescara, Raffaele Centonze, architetto e Enri Farruku, Project manager di Palcom Comunicazione.

Dopo un excursus storico sul ricco patrimonio storico-artistico leccese costituito da ville, palazzi e residenze nobiliari, la parola è passata a Paola Misino e Michele Manigrasso, che hanno illustrato il progetto per la restituzione del Laboratorio del Dipartimento di Architettura di Pescara sulle Architetture Vacanti, coordinato dagli stessi insieme a Valter Fabietti, e l’indagine tesa a intrecciare la dimensione del fenomeno dell’abbandono con l’ottica positiva di riscatto sia del progetto che della salvaguardia del paesaggio, poiché “riutilizzo e riqualificazione dell’esistente significa automaticamente risparmio di suolo e territorio”.

Una sorta di atlante di casi emblematici diffusi tra Abruzzo, Molise e Puglia, dove emergono quindici comuni con tipologie diverse di abbandono che includono sia il patrimonio storico che edifici e spazi aperti di recente realizzazione, privi di qualità architettonica riconosciuta come ex strutture commerciali, scuole, fabbricati sequestrati o incompleti a causa di fallimenti o abusi edilizi.

È emerso che il modo migliore per ridare nuovo slancio e nuova vita ai palazzi storici salentini, è la rifunzionalizzazione in strutture ricettive. Esempio di ciò è Palazzo Zimara, costruito nel 1557 e situato in via Giuseppe Libertini, a pochi passi dal Duomo. Si tratta di uno dei 40 palazzi cinquecenteschi del capoluogo salentino, in passato dimora di medici, filosofi e sindaci, e oggi divenuto un prestigioso boutique hotel.

Si è entrati nel vivo dell’appuntamento con un focus approfondito sul suo progetto di restauro, a cura dell’architetto leccese Raffaele Centonze, che l’ha ristrutturato e riqualificato in chiave ricettiva grazie all’ottenimento degli aiuti previsti dal Titolo II. L’edificio conta 18 suite, un ristorante e un wine bar, su una superficie complessiva di circa mille metri quadri, con un elegante giardino retrostante: “Un ambiente davvero unico e suggestivo, che ha richiesto particolare cura d’intervento. Molta attenzione è stata riservata alla conservazione di tutti gli elementi originali cinquecenteschi” ha spiegato l’architetto Centonze.

“La vera sfida dei progettisti è quella di essere in grado di conciliare le esigenze della committenza con le esigenze di conservazione: da una parte infatti è necessario conoscere il patrimonio storico e l’approccio da tenere nei confronti dello stesso, dall’altra bisogna educare gli investitori al rispetto del manufatto e delle sue peculiarità” ha precisato Centonze.

“Ospitare questi appuntamenti nell’ambito del nostro progetto Archiplan ci riempie di orgoglio. – ha commentato Luca Bianco, titolare di Marmi Bianco. – Crediamo che questi incontri siano l’occasione ideale per promuovere il dialogo tra professionisti e conoscere nuovi e interessanti progetti”.

Momento di chiusura è stato un dibattito circa l’erogazione di finanziamenti ed agevolazioni previsti per il recupero di questi immobili, e le opportunità offerte dall’attuale strumento urbanistico.

luciani.2006@libero.it

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