LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 685° giorno di guerra
Attacco russo nel sud dell’Ucraina: “Cinque condominii danneggiati a Marganec”
Le forze russe hanno attaccato la comunità di Marganec nel distretto di Nikopol, nell’Ucraina meridionale, provocando danni in un quartiere residenziale: lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Serhiy lysak. “Marganec è stata colpita dopo la mezzanotte. Il nemico ha colpito la città utilizzando l’artiglieria pesante”, ha scritto lysak aggiungendo danni a cinque condominii e due automobili. Non sono state segnalate vittime.
Raid ucraino contro la città russa di Belgorod: “3 feriti gravi”
Ancora un attacco ucraino su Belgorod, città russa al confine tra i due Paesi. Secondo quanto riferito dal governatore della regione, Vlacheslav Gladkov, almeno tre persone, due uomini e una donna, sono rimaste ferite in modo grave. Lo stesso governatore ha reso noto che sono stati intercettati e abbattuti “dieci obiettivi aerei”.
Estonia: “Paesi baltici rafforzino il coordinamento alla difesa, ciascuno doni all’Ucraina lo 0,25% di Pil”
“Il rafforzamento della difese militari della regione baltica rappresenta una delle sfide più importanti del nuovo anno. I ministeri della difesa dei Paesi Baltici stanno lavorando in questa direzione”, ha affermato il presidente dell’Estonia, Alar Karis, durante la conferenza che ha seguito la seduta del Consiglio della difesa a Tallinn. Karis ha sottolineato che nonostante l’Estonia sia già ampiamente in grado di far fronte a provocazioni come quelle attuate dalla Russia, attraverso il sostegno all’immigrazione clandestina, il Paese deve irrobustire le capacità di combattimento tradizionali in modo da garantire nel modo più efficace possibile la difesa del territorio nazionale. Karis ha, inoltre, posto l’attenzione sulla necessità di continuare a garantire un adeguato supporto all’Ucraina. “Sappiamo che l’Ucraina ha bisogno di armi – ha detto il politico estone – ed è fondamentale che tutti i Paesi mettano al lavoro le proprie industrie militari per impedire future guerre di aggressione sul suolo europeo”. La premier estone, Kaja Kallas, ha a sua volta invitato tutti i Paesi che hanno a cuore la democrazia e lo stato di diritto a sostenere l’Ucraina inviando lo 0,25% del Pil in aiuti. Kallas ha, per finire ricordato, che la crescente stanchezza suscitata dal conflitto in Ucraina non solo sta rallentando i processi decisionali, ma rende ancora più importante un lavoro di continua mobilitazione dell’opinione pubblica mondiale e di spiegazione delle ragioni per cui il sostegno all’Ucraina è centrale per il futuro dell’occidente globale.