LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO LECCE vs ROMA

 LECCE vs ROMA, (trentesima giornata 01 aprile 2024)

Un secondo clean sheet consecutivo attestano lo stato di forma di tutta la squadra

È vero il Lecce non è riuscito nell’intento di battere la Roma (tabù che dura da dodici anni) ma la squadra ammirata sul prato verde di uno stadio stracolmo ha suscitato solo ottime impressioni sia su ogni singolo calciatore impiegato sia come complesso per l’armonia dei movimenti che per lo spirito di sacrificio.

Un plauso si deve fare a mister Gotti che in breve tempo è riuscito ad entrare in perfetta sintonia con i suoi andando a valorizzare ogni pur piccolo pregio del singolo per esaltarlo nel ridurre di molto i difetti di squadra che negli ultimi tempi hanno angustiato i giallorossi,

Certo anche ieri si è notata, purtroppo, una difficoltà a bucare la porta avversaria ma le premesse, costituite dalle numerosissime conclusioni indirizzate a rete, fanno ben sperare per il prossimo futuro.

Confermando quasi in toto la formazione di Salerno, Gotti ha dato senso di continuità nel lavoro di ripresa tattica, atletica e mentale dei suoi.

Col cambio di modulo di gioco hanno tratto vantaggio sia i due mediani centrali (Blin e Ramadani) che si sono perfettamente integrati e supportati nelle due fasi di gioco che le due punte (finalmente Krstovic e Piccoli in campo dal primo minuto) che con la loro contemporanea presenza in area hanno creato seri problemi a Mancini e compagni che hanno spesso dovuto usare le maniere forti per fermarle ed anche il reparto ne ha tratto giovamento perché è stato più protetto nei momenti di non possesso palla.

La mossa di Gotti, a mio modesto avviso, più interessante è stata poi quella di mandare in campo i due mancini (Gallo e Dorgu) che già avevano ben impressionato a Salerno, che contro la Roma sono stati un incubo costante per la difesa ospite. Unico rimpianto quel gol mancato da Dorgu su perfetto assist di Kstovic sarebbe stata una ciliegina sulla torta di una gara perfetta di due giovani che si stanno mettendo molto in luce,

Per chiudere su questo match che ha confermato la reale possibilità di guadagnare quanto prima il pass per una salvezza non all’ultimo minuto mi piace evidenziare la mossa tattica e psicologia del cambio effettuato da Gotti nel far subentrare Oudin a Dorgu quando mancavano ancora 18’ più il recupero (ormai un dato costante di ogniu partita) per far capire ai propri giocatori ed agli avversari che il Lecce stava bene in testa e sulle gambe per cui non solo non si sarebbe tirato indietro ma avrebbe tentato di vincere sino alla fine.

È la cosa stava per riuscire se non fosse stato per quella traversa che proprio su tiro saettante del subentrato francese si è sostituita al portiere romanista per deviare fuori un pallone che sembrava destinato nel sacco.

Eugenio Luciani