LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – SASSUOLO vs LECCE
SASSUOLO vs LECCE, (trentatreesima giornata 21 aprile 2024)
Un uno-due in quattro minuti ed il Lecce conquista la seconda vittoria in trasferta. La terza della gestione di Luca Gotti.
Evidente che il giudizio della partita di ieri è positivamente influenzato dal risultato finale, una roboante vittoria sul terreno degli avversari con uno 0-3 che non concede nessun alibi alla squadra di Ballardini.
Gotti ha messo in campo un 4-4-2 che dimostrava sin dall’inizio quelle che erano le intenzioni di tecnico e calciatori giallorossi: rispettare l’avversario ma aver coscienza di se stessi senza nessun timore o rispetto riverenziale anzi far capire da subito che alla vittoria puntavano anche loro e che avrebbero fatto di tutto per conquistarla.
Poi sul campo le cose sono andate anche meglio perché il Sassuolo non ha avuto lo stesso tipo di approccio e pur gestendo la palla per un maggior numero di minuti ha creato decisamente meno del Lecce e, soprattutto, i giallorossi questa volta su sei chiare occasioni da gol ne hanno trasformate da possibilità in realtà ben tre, ovvero il 50%. Una percentuale stando ai precedenti altissimo.
Blin, sempre più impegnato nel ruolo di uomo faro della squadra con tutti gli altri ha eretto una vera e propria diga davanti a Falcone che se non è stato spettatore non pagante a sfiorato ad esserlo (ricordo solo un paio di interventi e neppure miracolosi). Del resto che il passo sia cambiato lo attestano i quattro clean sheet, su cinque match dell’era Gotti, e questo è un Lecce ormai rigenerato dalla cura del nuovo tecnico che ha portato, a mio avviso, calma e serenità all’interno del gruppo.
Del modo di fare di Gotti hanno tratto vantaggio tutti i calciatori e la formazione di oggi, scelta, forse nella giornata con maggior problemi di scelta lo dimostra ampiamente.
Tutti sono partita con decisione, col piglio giusto di chi sa di essere in grado di vincere e quindi a andare a cercare la vittoria, che oggi era necessaria, con caparbietà ma anche con coscienza di quello che si faceva sul campo.
Ballardini ha cercato di contrastare il Lecce con il provare a limitare l’azione di Gallo (sul giovane palermitano, ormai una certezza di cui però ancora Spalletti non si è accorto, ma ha così aperto il fianco alle incursioni di Dorgu, sempre sulla fascia mancina, e Gendrey e Oudin su quella destra.
La macchina giallorossa è ormai oleata a sufficienza su questo nuovo modo di giocare ed oggi assente Ramadani è stato Blin a comandare la giostra assecondato da un oscuro ma proficuo Rafia per la prima volta impiegato da Gotti.
Ed a proposito di impieghi il mister oggi ha dimostrato che la rosa costruita da Corvino non è costituita solo dai soliti undici+4 con sempre gli stessi cambi ma ne fanno parte anche elementi giovani come Gonzalez, Dorgu e Piccoli o meno giovani come Sansone ormai già sperimentati ma anche da un centrocampista come Berisha che, che sarà bene non dimenticarlo è Campione d’Italia Primavera, o come i giovani attaccanti Burnete e Corfitzen vero patrimonio per la società.
È stato un doppio vantaggio, poi divenuto triplice, più che meritato per il Lecce di Gotti, capace di bucare due volte Consigli nel giro di quattro minuti, per ripetersi poi al 61’ con Piccoli lanciato da Krstovic con cui divide ora il titolo di capocannoniere della squadra. Diverse altre occasioni per i giallorossi, mentre il Sassuolo vanta, come detto, un maggior possesso palla (58%) ma con iniziative abbastanza sterili. Non inganni il dato dei tiri: sette a sei in favore dei padroni di casa, solo un paio di volte i neroverdi si sono resi un po’ pericolosi.
Un Lecce che con la vittoria di ieri si è portato a 35 punti e quindi in una posizione tale da poter affrontare le prossime cinque gare con una certa serenità sicuro che quei pochi punti che ancora mancano alla “matematica” certezza di permanenza in serie a potranno arrivare quanto prima.
Eugenio Luciani