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GUERRA HAMAS – ISRAELE

GUERRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 253° giorno di guerra

Andrey Kozlov, uno degli ostaggi liberati, ha esortato gli israeliani a scendere in piazza per chiedere un accordo per il rilascio degli altri ostaggi

Andrey Kozlov, uno degli ostaggi liberati la scorsa settimana, ha esortato gli israeliani a scendere in piazza domani nella consueta manifestazione per chiedere un accordo per il rilascio degli altri prigionieri di Hamas. Lo riporta The Times of Israel. “Sono già in Israele, a casa, ma molti ostaggi sono ancora lì a Gaza”, afferma Kozlov in un video diffuso dal forum dei familiari degli ostaggi. “Vi chiedo di venire a sostenere le famiglie e gli ostaggi”, continua

 

Il G7 ha espresso ”l’importanza di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità Palestinese”

Il G7 ha espresso ”l’importanza di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità Palestinese” e ha sottolineato che ”il riconoscimento di uno Stato palestinese, al momento opportuno, sarebbe una componente cruciale”. Come si legge nella bozza della dichiarazione finale del G7 di Borgo Egnazia, i leader hanno ribadito il loro ”fermo impegno verso una soluzione a due Stati” per la crisi in Medioriente in cui ”due Stati democratici, Israele e Palestina, convivano fianco a fianco in pace all’interno di confini sicuri e riconosciuti, in linea con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite”.  Condannando, in tal senso, ”la crescente violenza estremista dei coloni” che rappresenta una ”minaccia per la pace”.

Il G7 ha quindi accolto ”con favore la nomina del nuovo gabinetto dell’Autorità Palestinese” esprimendo il proprio sostegno affinché possa ”intraprendere le riforme indispensabili per consentirle di adempiere alle proprie responsabilità in Cisgiordania e, all’indomani del conflitto, a Gaza”. Sostenendo che ”mantenere la stabilità economica in Cisgiordania è fondamentale per la sicurezza regionale”, il G7 ha ”chiesto a Israele di adottare le misure necessarie per garantire che i servizi bancari di corrispondenza tra le banche israeliane e palestinesi rimangano in vigore” e di ”rimuovere o allentare altre misure per evitare di aggravare ulteriormente la situazione economica in Cisgiordania”.

Viene inoltre chiesto a ”tutte le parti di astenersi da qualsiasi azione unilaterale che mini la prospettiva di una soluzione a due Stati, compresa l’espansione israeliana degli insediamenti e la ‘legalizzazione’ degli avamposti degli insediamenti”. Il G7 ha anche ”condannato l’aumento della violenza estremista dei coloni commessa contro i palestinesi, che mina la sicurezza e la stabilità in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura.  Incoraggiamo il sostegno ai servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese per garantire che la Cisgiordania rimanga stabile e favorevole alla definitiva creazione di uno Stato palestinese”.

 

I leader del G7 ribadiscono la condanna di Hamas, Israele però deve rispettare il diritto internazionale: “Inaccettabile numero vittime civili”

I leader del G7 ribadiscono la “più ferma condanna dei brutali attacchi terroristici” di Hamas, esprimono la “piena solidarietà e sostegno a Israele e al suo popolo”. Israele però, “nell’esercitare il proprio diritto a difendersi” deve “rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale in ogni circostanza, compreso il diritto internazionale umanitario”. È quanto si legge nella dichiarazione finale del G7, visionata da Askanews. Mentre condannano Hamas per il “continuo utilizzo delle infrastrutture civili per le sue attività militari”, i leader deplorano “allo stesso modo tutte le perdite di vite civili e notiamo con grande preoccupazione il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare donne e bambini. Chiediamo a tutte le parti di intraprendere ogni passo possibile per proteggere le vite dei civili”.

 

luciani.2006@libero.it

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