L’ANGOLO DEL LIBRO
MISTERI A VENEZIA di Luca Fantin
Luca Fantin con “Misteri a Venezia” fa qualcosa di coraggioso. Non solo crea e inventa delle storie gialle appassionanti, misteriose e intriganti, ma compie un omaggio alla sua terra e al territorio.
Nel libro, Venezia e dintorni vengono proposti in modo genuino e tridimensionale, ma oltre ai luoghi ci immergiamo anche nel dialetto.
“Misteri a Venezia” racchiude racconti scritti nella parlata veneziana, abilmente italianizzata, con una mescolanza che ci fa godere tutto il ritmo e la musicalità dell’idioma tipico, unito a quei termini di tutti (italiani), che rendono comprensibile ogni riga e ogni pagina.
Devo dire che, sebbene fossi stata avvertita dall’autore di questa sua scelta linguistica, leggere la prima pagina è stata un’esperienza estraniante.
Le due righe iniziali mi sono sembrate incomprensibili, poi ho chiuso gli occhi, fatto un respiro e ho ricominciato, con attenzione e lentezza. E… magia: alla seconda pagina, potevo già leggere in modo più fluido e godermi ogni paragrafo.
Certo, per chi non è della zona, l’approccio al libro sarà più lento rispetto all’usuale ritmo di lettura, ma questo non è un male. Si assorbe la narrazione con calma, scoprendone sfaccettature, profondità e bellezza.
Nei racconti di Fantin c’è tanto: personaggi curati, soprattutto un protagonista umano, vero, con pregi e difetti, che ben presto diventa amico da seguire attivamente; casi misteriosi che sebbene siano racchiusi nella sintesi del racconto, hanno la costruzione di romanzi gialli completi dove c’è un inizio, l’indagine che parte e svela bugie, omissioni, figure che si mostrano in un modo, ma in realtà sono altro, mistero che cattura la curiosità e sfida ad arrivare da soli alla soluzione, complicazioni e sorprese.
I personaggi si muovono su un palco degli eventi che ci sembra di vivere, annusare, portandoci a spasso per canali, strade ed edifici.
Fantin mi ha fatto una domanda: “Misteri a Venezia” è comprensibile anche per chi non è Veneto? La mia risposta è sì. Magari sarà più complesso man mano che da Venezia ci si allontana, per chi abita regioni più distanti, ma nel complesso si capisce e, soprattutto, diverte.
I dialetti, le parlate tipiche, sono ricchezze. Ringrazio gli autori coraggiosi che decidono di regalare un’opera alla loro terra, offrendo agli altri la possibilità di immergersi ancora di più in un territorio.
mercoledì