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LE DONNE NELLA STORIA EMMA GOLDMAN

LE DONNE NELLA STORIA EMMA GOLDMAN

EMMA GOLDMAN

Emma Goldman, nata a Kovno, 29 giugno 1869 morta a Toronto 14 maggio 1940 è stata un’anarchica, attivista e saggista russa naturalizzata statunitense.

Segue da 13 settembre 2024

Come la maggior parte degli intellettuali socialisti e anarchici della sua epoca era apertamente critica del movimento femminista in quanto prodotto della società capitalistica e quindi della classe borghese. Molte femministe contemporanee tendono ad avvicinarla al successivo anarco-femminismo, queste però risultano delle forzature alla luce dei fatti storici.

Oltre alla specifica propaganda dell’ideale anarchico, Emma Goldman tenne diverse conferenze sull’emancipazione della donna, sull’uso dei contraccettivi ed il controllo delle nascite. Assieme a Voltairine de Cleyre precorse le idee di quel movimento che troverà poi il suo sviluppo negli anni sessanta del XX secolo.

«La storia – scriveva la Goldman – ci ha insegnato che ogni classe oppressa ha ottenuto la sua liberazione dagli sfruttatori solo grazie alle sue stesse forze. È dunque necessario che la donna apprenda questa lezione, comprendendo che la sua libertà si realizzerà nella misura in cui avrà la forza di realizzarla. Perciò sarà molto più importante per lei cominciare con la sua rigenerazione interna, facendola finita con il fardello di pregiudizi, tradizioni ed abitudini. La richiesta di uguali diritti in tutti i campi è indubbiamente giusta, ma, tutto sommato, il diritto più importante è quello di amare e di essere amata. Se dalla parziale emancipazione si passerà alla totale emancipazione della donna, bisognerà farla finita con la ridicola concezione secondo cui la donna per essere amata, moglie e madre, debba comunque essere schiava o subordinata. Bisognerà farla finita con l’assurda concezione del dualismo dei sessi, secondo cui l’uomo e la donna rappresentano due mondi agnostici»

Ed a proposito della contraccezione, in una lettera inviata al compagno anarchico Max Nettlau scriveva:

«Ho imparato che tutti gli uomini latini trattano ancora le loro mogli o le loro figlie come esseri inferiori e che le considerano semplici macchine da riproduzione, come facevano gli uomini dell’età della pietra… L’uomo più moderno si comporta ancora come Adamo, con le sue inibizioni verso la donna… Devo ancora incontrarla, questa donna che vuole avere tanti bambini. Ciò non significa che io abbia mai negato il fatto che la maggior parte delle donne vogliano avere un bambino, sebbene anche questo sia sempre stato esagerato dai maschi. Ho conosciuto un discreto numero di donne che, pur essendo femminili fino all’osso, non possedevano quello che dovrebbe essere l’innato spirito materno o desiderio di avere figli. Vi sono senza dubbio delle eccezioni. Ma come si sa le eccezioni confermano la regola. Ammettiamo pure che ogni donna voglia diventare madre, a meno che non sia ottusa ed ignorante e che non abbia un carattere esageratamente passivo, una donna vuole tanti figli quanti decide di averne. Certamente le abitudini e le tradizioni giocano una parte di enorme importanza nel creare desideri artificiali che possono diventare quasi una seconda natura. La Chiesa, in particolar modo la Chiesa cattolica, ha fatto il possibile per convincere la donna che essa deve sottostare a ciò che ha ordinato Dio riguardo alla riproduzione. Ma forse ti interesserà sapere che fra le donne che si rivolgono a cliniche specializzate nel controllo delle nascite, le donne cattoliche, incuranti dell’autorità esercitata su di loro dal clero, rappresentano una percentuale molto alta»

FINE

luciani.2006@libero.it

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