HomeLe donne nella storiaLE DONNE NELLA STORIA TARSILIA do AMARAL

LE DONNE NELLA STORIA TARSILIA do AMARAL

LE DONNE NELLA STORIA TARSILIA do AMARAL

TARSILIA do AMARAL

Tarsila de Aguiar do Amaral, Capivari Primo settembre 1886 – San Paolo 17 gennaio 1973 è stata una pittrice, disegnatrice e traduttrice brasiliana.

Segue dall’11 ottobre 2024

Nel luglio del 1929 Tarsila espose le sue opere per la prima volta in Brasile, a Rio de Janeiro. Nello stesso anno, a causa del crollo della borsa di New York la famiglia di Tarsila viene colpita duramente dagli effetti della crisi della domanda di caffè ed è costretta a cedere la sua fazenda. Sempre nel 1929 Oswald de Andrade si separa da Tarsila per sposarsi con la scrittrice Patrícia Rehder Galvão.

Nel 1930 Tarsila ottenne l’incarico di curatrice presso la Pinacoteca dello stato di San Paolo. Diede inizio all’organizzazione della collezione di quello che era il primo museo di arte paulista. Venne tuttavia licenziata con l’avvento al potere di Getúlio Vargas.

Tarsila si avvicinò al comunismo agli inizi degli anni trenta grazie all’influenza del nuovo compagno, lo psichiatra e militante comunista Osório César. Nel 1931 Tarsila mise in vendita alcune opere della sua collezione al fine di ottenere fondi sufficienti per un viaggio in Unione Sovietica con Osório César. La coppia visitò Mosca, Leningrado, Odessa. A Mosca Tarsila ebbe occasione di esporre presso il Museo di stato di arte moderna occidentale (Государственный музей нового западного искусства, Gosudarstvennyj muzej novogo zapadnogo iskusstva). In seguito visitò Costantinopoli, Belgrado e Berlino. La coppia infine approdò a Parigi, dove per mancanza di denaro Tarsila lavorò come operaia. Nel 1932 la coppia tornò infine in Brasile.

In patria, a causa della sua partecipazione alle attività dei movimenti politici di sinistra e del viaggio in Unione Sovietica Tarsila venne considerata sospetta dalle autorità e viene incarcerata per alcuni mesi nel 1932. A questa fase risalgono le opere di tematica sociale Operários e Segunda Classe. Intorno alla metà degli anni trenta Tarsila si legò sentimentalmente allo scrittore Luis Martins, che in seguito sposò.

A partire dagli anni quaranta Tarsila ritorna ad uno stile pittorico più simile a quello che aveva caratterizzato la sua produzione degli anni venti. Espone nella prima e nella seconda Biennale di San Paolo e viene omaggiata con una retrospettiva presso il Museo di arte moderna di San Paolo (MAM) nel 1960. Nel 1963 è presente con una sala dedicata alla Biennale di San Paolo e nell’anno successivo espone anche alla 32ª Biennale d’arte di Venezia.

Nel 1965 Tarsila si sottopose ad un intervento chirurgico della colonna vertebrale a causa di problemi ricorrenti che la affliggevano; l’operazione tuttavia non ebbe esito positivo a causa di un errore medico e Tarsila rimane paralizzata.

Nel 1966 Tarsila perde anche la figlia Dulce, morta per complicazioni legate al diabete. Si avvicinò in quel periodo allo spiritismo.

Tarsila mise in vendita in quel periodo diversi suoi quadri, donando una parte del denaro ottenuto ad un’organizzazione amministrata da Chico Xavier, del quale divenne amica. Tarsila ricevette la visita di Chico Xavier in più occasioni e i due tennero una corrispondenza.

Tarsila do Amaral morì presso l’Hospital da Beneficência Portuguesa di San Paolo il 17 gennaio del 1973. È sepolta nel Cemitério da Consolação.

 

luciani.2006@libero.it

No Comments

Leave A Comment