Almanacco del Giorno
Almanacco di oggi venerdì 25 ottobre 2024
Quarantatreesima settimana dell’anno 2024
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OGGI SI FESTEGGIA: San Crispino
OGGI È: La Giornata Mondiale Della Pasta
No, non fu Marco Polo a portare la pasta per la prima volta in Italia. La leggenda circola dalla prima metà del ‘900 e fu il Macaroni Journal (rivista dell’associazione dei produttori americani) ad elaborarla e pubblicarla per la prima volta nel 1929.
Sebbene inverosimile, la storia (una trovata di marketing?) riscontrò fin da subito un discreto successo, tanto da ispirare una scena de Le avventure di Marco Polo, film del 1938 con Gary Cooper. In breve, la vicenda narra di un marinaio dell’equipaggio del mercante veneziano, tale Spaghetti, che avrebbe appreso in Cina come preparare una pasta dalla forma lunga e sottile.
La base della diceria pare essere un passaggio de Il milione in cui Polo menziona un albero — verosimilmente la palma del Sago — dal cui frutto si ricava effettivamente un alimento alla vista simile alla pasta.
A proposito di alberi. Nel 1957 il programma Panorama trasmesso dalla BBC mandò in onda uno scherzo tanto ben congegnato che molti tra il pubblico lo ritennero veritiero. Il servizio, ambientato in Svizzera, mostrava degli alberi ricolmi di spaghetti allegramente raccolti da una famigliola di agricoltori.
Complice l’ancora scarsa conoscenza della pietanza, pare che il centralino dell’emittente venne subissato da telefonate di telespettatori incuriositi dall’“albero degli spaghetti”.
C’è da dire che durante il secolo scorso la letteratura, in particolare quella straniera, si è parecchio divertita a stuzzicare la fantasia di lettori e consumatori di pasta con storielle e consigli improbabili e a volte esilaranti la cui presa collettiva fu comunque clamorosa. Ad esempio, il trucco del lancio dello spaghetto contro il muro per verificarne la cottura è citato nel volume You Can Cook if You Can Read del 1946.
Sfatato il mito di Marco Polo, resta da chiarire dove e come nasca la pasta. Il dato certo è che il consumo in Italia si attesta a molto prima del ritorno dalla Cina del leggendario esploratore.
Dei bassorilievi su una tomba etrusca del IV secolo a.C. (la “Tomba dei Rilievi” di Cerveteri) paiono raffigurare alcuni strumenti atti alla preparazione di una pietanza a base di acqua e farina simile alla pasta fresca.
Anche i Romani erano soliti consumare la lagana, una sorta di antenata della lasagna che veniva però servita come contorno insieme a carne, pesce o uova.
Tuttavia, è agli arabi che si deve l’invenzione della pasta secca, un prodotto particolarmente adatto a rimanere integro durante le traversate nel deserto.
Questo tipo di lavorazione prese piede dapprima in Sicilia nel XII secolo (il geografo Al-Idrisi scrisse nel 1154 della grande produzione di triyah nella regione) per poi diffondersi maggiormente con il rafforzamento delle rotte commerciali nel Mediterraneo.
Per quanto riguarda il termine pasta inteso come categoria merceologia, il primo testo in cui compare è a firma del viceré Giovanni d’Aragona, ma siamo già nel XVI secolo.
Testimonianze scritte circa la diffusione della pietanza in Italia si hanno già intorno al ‘200. In una delle prime — un atto notarile stilato a Genova nel 1279 — si legge di “una barisella plena de macaronis”.
Sempre allo stesso periodo risale la Cronica di Salimbene da Parma, dove il monaco francescano accenna ai tradizionali ravioli che consumava da ragazzo.
Durante il medioevo la pasta diviene via via più popolare, comincia gradualmente ad essere considerata un vero e proprio piatto a se stante e a differenziarsi nei formati. A testimonianza della crescente diffusione, si annoverano numerosi riferimenti letterari.
Nel Decamerone ad esempio Boccaccio parla dell’immaginario paese di Bengodi, dove su di una montagna di parmigiano i cittadini cucinano maccheroni e ravioli. In effetti, proprio il formaggio è stato a lungo il principale condimento della pasta, anche se sulle tavole più facoltose non mancavano accostamenti ben più arditi e fantasiosi.
All’epoca, una portata a base di pasta aveva un aspetto e un sapore decisamente diverso rispetto ai piatti a cui oggi siamo abituati.
Tanto per cominciare, i tempi di cottura erano di molto superiori. Ci voleva circa un’ora per considerarla cotta al punto giusto: il concetto di “al dente” spopolerà soltanto a partire dal XIX secolo. Anche gli abbinamenti, poi, erano a dir poco sorprendenti e spesso prevedevano un mix di sapori dal dolce al piccante.
Di certo, era considerata una pietanza adatta agli abbondanti banchetti delle tavole nobiliari e all’estro degli chef più creativi. Personaggi come Bartolomeo Scappi, cuoco delle cucine vaticane le cui ricette sono ricordate per ricchezza e originalità.
I suoi maccheroni alla romanesca si preparavano a partire da un particolare impasto di farina, mollica di pane, latte di capra e tuorlo. Venivano successivamente bolliti per mezz’ora, ricoperti di formaggio grattugiato, burro, zucchero, cannella e provatura e cotti in forno con dell’acqua di rose.
Come si può notare, la gamma di sapori e ingredienti era estremamente varia e insolita. Col passare dei secoli, l’uso dello zucchero verrà accantonato e il “piatto nazionale” italiano assumerà gradualmente quell’aspetto e quei sapori riconoscibili da un commensale contemporaneo.
Solo nel XIX secolo si celebrerà finalmente il matrimonio perfetto tra la pasta e il suo condimento più famoso: la prima ricetta degli spaghetti al pomodoro risale al 1837.
ACCADDE OGGI: anno 1955 – Primo forno a microonde domestico:
Fu la Tappen, azienda statunitense di elettrodomestici, a lanciare nei negozi di Mansfield (nell’Ohio) il primo forno a microonde ad uso domestico, cambiando per sempre le abitudini culinarie di milioni di persone.
Costruito in acciaio inox, con ripiano in vetro, aveva due velocità di cottura (500 e 800 watt) e un’alimentazione a 220 volt. Il prezzo di 1.295 dollari (equivalenti ai 10.500 di oggi, in euro 9.400 circa) impedì che divenisse in poco tempo un oggetto di largo consumo, rimandandone la diffusione di massa negli anni Settanta.
Il Radarange (così venne chiamato all’inizio) nacque come strumento di alta tecnologia, risultato di una ricerca destinata a ben altri scopi. Tutto ebbe inizio in Inghilterra, dove nel corso della Seconda guerra mondiale venne messo a punto il Magnetron, un sistema a microonde che applicato ai radar permetteva di intercettare gli aerei nemici.
L’invenzione arrivò nei laboratori della Raytheon, una delle principali società che tuttora operano per la Difesa americana, dove venne messa a disposizione dell’ingegnere Percy LeBaron Spencer. Costui si accorse che, lavorando a contatto con il Magnetron, la tavoletta di cioccolato che conservava in tasca si era sciolta. Provò allora con il mais e le uova, restando sbalordito dalla velocità con cui si cuocevano. Di qui la decisione di commercializzarlo con il nome di Radarange.
AVVENIMENTI SPORTIVI: anno 1972 – Ciclismo, nuovo record dell’ora:
A Città del Messico, grazie anche ai vantaggi dell’altura (circa 2.300 metri), è stato stabilito il nuovo record dell’ora di ciclismo dal campione Eddy Merckx che ha percorso 49,431 km.
Il record verrà più volte battuto e sarà anche l’occasione per sperimentare nuove soluzioni offerte dalla ricerca tecnologica. Nel 1984, infatti, Francesco Moser batterà per primo il record di Merckx, utilizzando una bicicletta con le “ruote lenticolari” (ovvero senza raggi ma a disco pieno).
NACQUERO OGGI:
anno 1881 – Pablo Picasso (+1973)
anno 1983 – Daniele Mannini (ex Lecce)
anno 1991 – Davide Faraoni
LA FRASE DEL GIORNO (Aforisma):
Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove? (Antonio Tabucchi)
IL PROVERBIO:
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
I DOODLE DI GOOGLE: Picasso:
Essendo uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo, Google non poteva non onorarlo con almeno un doodle! Ed, infatti, nel 2002 in occasione del 121° anniversario della nascita di Pablo Picasso, venne pubblicato un doodle globale a lui dedicato. Un doodle artistico per ricordare, in maniera opportuna, il noto pittore, scultore e litografo spagnolo tra i fondatori del movimento del Cubismo.