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Guerra Hamas – Israele

Guerra Hamas – Israele

Oggi è il 388° giorno di guerra

Camion su passanti a Tel Aviv: un morto, oltre 30 feriti

Un morto e almeno 35 feriti, di cui 6 in gravi condizioni, è il bilancio dello schianto di un camion contro una fermata dell’autobus a nord di Tel Aviv. Il camionista sarebbe stato ucciso e secondo le prime indicazioni degli investigatori si tratterebbe di un attentato. Ma per i familiari dell’autista si tratterebbe di un malore e non di un attacco terroristico.

“Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all’aggressione israeliana”: così il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza. “L’Iran esorta l’ONU ad assumere una posizione ferma e a condannare l’accaduto”.

Intanto, otto palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi e altri feriti in un raid aereo israeliano sulla scuola Asma, che ospitava sfollati nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa, ricordando che è la seconda volta che l’edificio viene colpito, dopo un attacco il 19 ottobre che aveva causato numerose vittime. Tra le persone uccise ci sono anche tre giornalisti. Lo riferisce Al Jazeera online, citando i nomi dei tre reporter – Hamza Abu Selmeyeh, Saed Redwan e Haneen Baroud – e precisando che il numero totale dei reporter uccisi a Gaza dal 7 ottobre dell’anno scorso sale così a 180, secondo un conteggio della stessa emittente.

In Libano, invece, secondo quanto riferito dal ministero della Salute almeno otto persone sono state uccise e altre 25 sono rimaste ferite in un attacco israeliano vicino alla città meridionale di Sidone. Secondo quanto scrive il quotidiano L’Orient le Jour online, Hussein Fneich, affiliato di Hezbollah, insieme a sua moglie e suo figlio, sarebbe stato ucciso nell’attacco, messo a segno con un drone.

Nel nord di Israele almeno tre persone sono rimaste ferite, una delle quali gravemente, a seguito della caduta di razzi nella città araba di Tamra, come riferisce il Times of Israel.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha detto che Teheran non sta cercando la guerra ma darà una “risposta appropriata” ai recenti attacchi di Israele all’Iran, secondo i media statali citati dal Al Jazeera online.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha reso noto che l’Egitto ha proposto un cessate il fuoco di due giorni a Gaza per scambiare ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi. Lo riferisce Al Jazeera online

 

Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar

Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall’inizio della guerra. Su tutti, il capo dell’ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l’esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele “il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre”, rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi “fatale”. Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas – prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza – sia vicina, anzi

Hamas ha subito ingenti perdite dal 7 ottobre 2023 in avanti, con circa 17mila morti (dare una cifra precisa è difficile, ndr) fra i loro ranghi. L’ala militare del gruppo è sicuramente incapace di operare come un esercito convenzionale, ma ha una forza di guerriglia non indifferente, con ancora abbastanza combattenti e munizioni per intrappolare l’esercito israeliano in una guerra difficilissima. La tattica principale è quella di nascondersi in edifici in rovina e – soprattutto – nella vasta rete di tunnel sotterranei creata negli anni. Proprio i tunnel giocano un ruolo fondamentale a Gaza: gran parte della rete, nonostante i bombardamenti e gli assalti di terra israeliani, è rimasta intatta e i militari israeliani faticano a condurre i blitz nei cunicoli sotterranei, di cui hanno una limitata conoscenza

I combattenti di Hamas emergono brevemente, in piccole unità, dai tunnel per piazzare trappole esplosive negli edifici, bombe ai lati delle strade, attaccare mine ai veicoli blindati israeliani o lanciare granate a razzo contro le forze israeliane, prima di tentare di tornare sottoterra. È un approccio di guerriglia – fatta di azioni molto brevi – pensato per destabilizzare i militari israeliani nel minor tempo possibile. “Le forze della guerriglia stanno lavorando bene e sarà molto difficile sottometterle, non solo nel breve periodo, ma anche nel lungo termine”, ha affermato Salah al-Din al-Awawdeh, come scrive il New York Times, membro di Hamas ed ex combattente nell’ala militare del gruppo, ora a Istanbul. Hamas, inoltre, riutilizza anche alcune munizioni israeliane che, per varie ragioni, non sono esplose, come confermato anche dall’esercito israeliano stesso

 

luciani.2006@libero.it

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