Guerra in Ucraina
Oggi è il 985° giorno di guerra
La presidente filoeuropea Maia Sandu, dopo lo spoglio del 95% dei voti, è in vantaggio, al 51,6%, sul candidato filo russo Stoianoglo
Due settimane dopo la vittoria del “sì” al referendum sull’Ue in Moldova, la presidente filoeuropea Maia Sandu è sulla buona strada per vincere il secondo turno delle elezioni presidenziali segnate dalle accuse di ingerenza russa. Dopo lo spoglio del 95% delle schede, la candidata 52enne ha raccolto il 51,6% dei voti, contro il 48,3% di Alexandr Stoianoglo, ex procuratore 57enne sostenuto dai socialisti filorussi, secondo il risultati pubblicati dalla Commissione Elettorale. Se inizialmente Stoianoglo era in testa, in serata con lo spoglio dei voti la tendenza si è invertita. Maia Sandu ha ringraziato “tutti coloro che credono nella democrazia”, rivolgendosi ai suoi sostenitori riuniti in un clima carico nel quartier generale della campagna elettorale nella capitale Chisinau. Il suo rivale aveva chiamato poco prima ”alla calma, qualunque sarà il risultato finale”. Come in Georgia, un’altra ex repubblica sovietica, la Russia è stata accusata di interferenza nel processo elettorale, accuse categoricamente respinte dal Cremlino. Per tutta la giornata le autorità hanno riferito di ”provocazioni e tentativi di destabilizzazione”.
Moldavia: primi risultati, in testa candidato pro-Russia
Con l’85% dei voti contati, Stoianoglo, candidato pro-Russia, ha ottenuto il 51,3% contro il 48,6% di Maia Sandu, attuale presidente. Lo ha riferito la Commissione elettorale. Ma la tendenza potrebbe essere invertita dopo il conteggio dei voti della diaspora, con il campo di Sandu che esprime “leggero ottimismo”.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite “è molto preoccupato per le notizie relative all’invio di truppe nord coreane in Russia”
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “è molto preoccupato per le notizie relative all’invio di truppe dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea nella Federazione Russa, incluso il loro possibile dispiegamento nella zona del conflitto”. Lo ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce del capo dell’Onu.
il ministrodegli Esteri estone,Tsashkna: “Kiev, no a scambio di territorio per pace le concessioni aumentano l’appetito di Mosca”
“Gli appelli che spingono verso una pace tra Russia e Ucraina sono sempre più diffusi, ma tali appelli rischiano di incoraggiare pericolose concessioni. Le lezioni storiche dell’accordo di Monaco del 1938, quando lapacificazione di Adolf Hitler portò a conseguenze devastanti,sottolineano che la pace non dovrebbe mai arrivare a costo di cedere territorio agli aggressori”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri estone, Margus Tsashkna, in un articolo pubblicato oggi sul portale della televisione estone Err. Tsahkna ha invitato a non dimenticare che, come nel 1938, così anche oggi la volontà raggiungere una pace a tutti i costi non è garanzia assoluta di una pace duratura.
“Putin non ha fatto mistero dei suoi obiettivi: vuoledistruggere la sovranità dell’Ucraina, ripristinare la Russia come impero e porre fine all’architettura di sicurezza dell’Europa basata sulla Nato e sull’Unione Europea. Ciò significa riportare in Europa zone grigie indifese e lasciare il continente in balie di continui pericoli bellici”, ha aggiunto ancora Tsahkna.