Guerra Hamas – Israele
Oggi è il 395° giorno di guerra
Il Wall Street Journal riporta fonti iraniane e arabe: “Per attaccare Israele l’Iran userà armi più aggressive che mai”
Dopo gli avvertimenti degli Stati Uniti contro un contrattacco contro Israele, l’Iran ha inviato un messaggio provocatorio: l’operazione utilizzerà testate più potenti del solito e altre armi non utilizzate in passato. Lo riferiscono al Wall Street Journal funzionari iraniani e arabi informati sui piani. Resta da vedere se le minacce iraniane siano reali o solo parole dure. Secondo le fonti, nell’attacco sarà coinvolto l’esercito iraniano mentre le operazioni del 13-14 aprile e del 1 ottobre furono effettuate dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. I funzionari affermano inoltre che il raid prenderà dimira i siti militari israeliani “in modo molto più aggressivo dell’ultima volta” e che il territorio iracheno potrebbe essere utilizzato per lanciare proiettili.
Kamala Harris a Detroit:”L’uccisione di civili palestinesi innocenti a Gaza è inconcepibile. Stop alla guerra”
E’ necessario “porre fine alla guerra e liberare gli ostaggi. Come presidente degli Stati Uniti, farò ogni cosa in mio potere per raggiungere questo scopo e la soluzione dei due Stati”. Lo ha detto a Detroit la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris, spiegando che “l’uccisione di civili palestinesi innocenti a Gaza è inconcepibile
Il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere a conoscenza della presunta detenzione a Teheran di un giornalista iraniano-americano
Il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere “a conoscenza delle segnalazioni” secondo cui un giornalista iraniano-americano sarebbe stato arrestato dalle autorità di Teheran. La dichiarazione è arrivata in risposta a una domanda dell’AFP sul giornalista Reza Valizadeh, che in precedenza lavorava per Radio Farda, finanziata dagli Usa, in seguito alle segnalazioni dei media secondo cui sarebbe stato trattenuto in Iran per settimane. “Stiamo lavorando con i nostri partner svizzeri che fungono da potenza protettrice degli Stati Uniti in Iran per raccogliere maggiori informazioni su questo caso”, si legge nella dichiarazione. Gli Stati Uniti e l’Iran hanno interrotto le relazioni diplomatiche nel 1980. La relazione è stata particolarmente tesa da quando l’alleato degli Usa Israele ha lanciato un’offensiva contro i gruppi armati sostenuti da Teheran a Gaza, in Libano e altrove l’anno scorso, compresi attacchi con lo stesso Iran. La missione iraniana presso le Nazioni Unite non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento dell’AFP sulla presunta detenzione di Valizadeh. Nella sua dichiarazione, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che “l’Iran imprigiona sistematicamente cittadini statunitensi e cittadini di altri paesi ingiustamente per scopi politici”, una pratica che ha definito “crudele e contraria al diritto internazionale”. Ha rinnovato il suo avvertimento ai cittadini statunitensi di non recarsi in Iran “per nessun motivo”.
Gli Hezbollah hanno dichiarato di aver lanciato missili contro una base militare di Haifa
Gli Hezbollah hanno dichiarato di aver lanciato missili contro una base militare di Haifa, laprincipale città del nord di Israele. In un comunicato, la formazione filo-iraniana ha precisato che i suoi combattenti avevano preso di mira “per la prima volta la base tecnica di Haifa, affiliata all’aeronautica israeliana con una salva di missili”. Il gruppo, che lancia quotidianamente proiettili verso Israele, ha anche rivendicato un attacco di droni contro un’altra base militare situata a una ventina di chilometri a sudest di Haifa.
L’UNRWA ha riferito che una sua sede è stata colpita durante un attacco israeliano nei pressi di Tiro
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha riferito che una sua sede è stata colpita durante un attacco israeliano nei pressi del campo di Burj Shemali, nella zona di Tiro, in Libano. “L’Unrwa sta attualmente conducendo una valutazione per determinare l’entità dei danni”, ha affermato l’agenzia in un rapporto sulla situazione.
Israele: fuga notizie riservate, Lapid e Gantz contro Netanyahu
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid e il capo del partito di Unità Nazionale Benny Gantz hanno criticato duramente il primo ministro Benjamin Netanyahu per la fuga di documenti riservati dal suo ufficio per la quale un suo portavoce è detenuto mentre viene portata avanti un’indagine da polizia e Shin Bet. “Questa faccenda è venuta fuori dall’ufficio del premier e l’indagine dovrebbe verificare se è stata fatta su suo ordine o meno. Se Netanyahu lo sapeva, è complice di uno dei più gravi reati di sicurezza previsti dalla legge. Se Netanyahu non lo sapeva, allora cosa sa? Se è vero, non è adatto alla carica”, ha affermato Lapid. Secondo Gantz, contrariamente all’impressione che stanno cercando di dare dall’ufficio di Netanyahu, “non si tratta di una sospetta fuga di notizie, ma di intercettazione di segreti di Stato per esigenze politiche. Se vengono rubate informazioni di sicurezza sensibili e diventano uno strumento in una campagna politica, questo non è solo un reato penale, è un crimine nazionale”. L’ultima volta che Lapid e Gantz hanno tenuto una conferenza stampa congiunta è stata a marzo 2023, nell’ambito delle forti proteste contro la controversa riforma della giustizia promossa dal governo Netanyahu