Guerra Hamas – Israele
Oggi è il 403° giorno di guerra
Netanyahyu e Trump hanno parlato 3 volte. Il premier israeliano ha detto che: “vedono allo stesso modo per quanto riguarda la minaccia dell’Iran in tutti i suoi aspetti”
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sugli Stati Uniti per provare a capire i risvolti che il ritorno di Donald Trump alla presidenza potrà avere sulla guerra in Medioriente, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di avere parlato 3 volte con il tycoon negli ultimi giorni, dopo le elezioni del 5 novembre, e che i due la “vedono allo stesso modo per quanto riguarda la minaccia dell’Iran in tutti i suoi aspetti”, nonché “sui pericoli” che porta con sé.Una notizia che giunge parallelamente a quella che martedì il presidente israeliano Isaac Herzog è atteso dal presidente Usa Joe Biden a Washington (mentre nessuna notizia è filtrata su eventuali incontri con il presidente eletto Donald Trump o altri funzionari eletti). Ma non solo: la testata israeliana Ynet ha riferito che il ministro israeliano degli Affari strategici, Ron Dermer, dopo essere stato la scorsa settimana in Russia, è partito sabato sera per gli Stati Uniti, per incontrare alti funzionari della Casa Bianca per promuovere un cessate il fuoco in Medioriente, in particolare in Libano, e che dovrebbe incontrare anche Trump e i suoi collaboratori.Ynet sottolinea che funzionari Usa hanno confermato che ci sono progressi nei colloqui per porre fine ai combattimenti fra Israele e Hezbollah. “Sotto la guida di Amos Hochstein, emissario del presidente Joe Biden, e con l’incoraggiamento di Trump, stanno aumentando le possibilità di trovare un accordo in Libano e c’è anche un grande sforzo di arrivare a un piccolo accordo sugli ostaggi”, hanno riferito le fonti citate da Ynet. E la testata aggiunge che si ritiene che Trump voglia vedere progressi in Libano già prima di entrare alla Casa Bianca.
Il ministero degli Esteri iraniano ha chiesto l’espulsione di Israele dalle Nazioni Unite
Il ministero degli Esteri iraniano ha chiesto oggi un embargo sulle armi contro Israele e l’espulsione del suo acerrimo nemico dalle Nazioni Unite, a seguito dell’attacco di oggi in Siria. Il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, ha affermato che Teheran “ha condannato fermamente l’attacco aggressivo effettuato oggi dal regime sionista contro un edificio residenziale” nell’area di Damasco. L’attacco a un appartamento appartenente al gruppo armato libanese Hezbollah,sostenuto dall’Iran, ha ucciso nove persone, tra cui uncomandante di Hezbollah, ha reso noto l’Osservatorio siriano peri diritti umani. Baghaei ha chiesto misure contro Israele, tra cui “un embargo sulle armi” e la sua “espulsione dalle Nazioni Unite”.
Un importante comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso ieri in un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza
Un importante comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso ieri in un attacco aereo nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato l’Idf, le forze armate israeliane e lo Shin Bet, precisando che Muhammad Abu Saheel, capo delle operazioni della Jihad islamica, è stato ucciso in un attacco condotto da aerei da combattimento contro una sala di comando situata all’interno di un’ex scuola nel nord di Gaza. Abu Saheel era un “agente centrale” della Jihad islamica ed era coinvolto nel “compilare le valutazioni sulla situazione e nel coordinamento delle operazioni terroristiche” con Hamas, silegge nella dichiarazione. Prima dell’attacco alla scuola Fahdal-Sabah, l’Idf afferma di aver adottato “molte misure” per mitigare i danni ai civili, tra cui l’uso di sorveglianza aerea e altre informazioni di intelligence.