Le Officine Culturali Ergot Di Lecce Ospitano Un’iniziativa Dell’ites Olivetti
Per “IO LEGGO PERCHÉ” con un concerto e il racconto del Progetto Teatro In Casa, promosso con la Casa Circondariale Borgo San Nicola
Giovedì 14 novembre (dalle 18:00 alle 20:00 – ingresso libero) le Officine Culturali Ergot di Lecce ospitano una delle tante iniziative ideate dall’Istituto Tecnico Economico Adriano Olivetti di Lecce nell’ambito di “Io leggo perché”. L’obiettivo del progetto, promosso dal Ministero della Cultura attraverso il Centro per il Libro e la Lettura in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è quello di creare e sviluppare le biblioteche scolastiche invitando cittadine e cittadini alla donazione di libri durante la settimana dal 9 al 17 novembre nelle librerie aderenti. I volumi raccolti durante la serata saranno donati infatti alle due biblioteche dell’istituto leccese nel plesso centrale e nella sede carceraria di Borgo San Nicola dove sono presenti alcune classi inquadrate nell’ordinamento della formazione degli adulti.
L’appuntamento alle Ergot prevede l’esibizione di studentesse e studenti della Olivetti band guidata dai professori|musicisti Diego Frigino e Giuseppe Serio e la presentazione dei risultati di “Teatro in casa”. Questo modulo, promosso nella casa circondariale di Borgo San Nicola in collaborazione con l’associazione 34° Fuso APS e il duo teatrale Leleste, fa parte del progetto “Meriggiare pallido e assorto” dell’Istituto Tecnico Economico “Adriano Olivetti” di Lecce nell’ambito del Programma Nazionale “Scuola e Competenze 2021-2027 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, cofinanziata dall’Unione Europea. Le attività si sono svolte in dieci incontri, avviati con la presentazione del Museo della Ceramica di Cutrofiano, e sono continuate con una visita virtuale in una bottega artigiana con i visori Oculus. Successivamente, sono stati realizzati i “vasi della memoria” utilizzando la tecnica del colombino. Questi manufatti, nelle loro forme o decorazioni, riflettono le storie personali elaborate durante il laboratorio. I vasi, decorati con cura e volutamente con crepe visibili, simboleggiano memorie intime, diventando testimoni tangibili delle esperienze condivise. La mostra renderà fruibili le 14 opere in ceramica realizzate dai detenuti accompagnate dalle “didascalie emozionali” attivabili tramite Qr-code e registrate con la voce originale e che evoca ricordi legati a momenti significativi di una vita passata di chi vive oggi in condizione di restrizione. “Teatro in casa” mira a promuovere il benessere psicofisico della popolazione detenuta, sfruttando i benefici delle arti espressive, come la modellazione dell’argilla, la narrazione e il teatro.