LECCE – L’Amministrazione comunale chiede la sospensione delle cartelle del Consorzio di Bonifica
Consorzi di bonifica, il consiglio comunale di Lecce approva all’unanimità un ordine del giorno con il quale si chiede la sospensione, prima, e l’annullamento, poi, delle cartelle esattoriali ritenute <ingiuste e illegittime>. La seduta monotematica e aperta, presieduta dal presidente Bernardo Monticelli Cuggiò, è stata convocata per valutare – insieme con gli agricoltori, le associazioni di categoria, gli esperti, gli amministratori locali – ogni soluzione possibile per una situazione difficile e complessa che si trascina da diversi decenni.
Dopo un lungo e articolato confronto, nella seduta, che è stata particolarmente partecipata, il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno, impegnando <la Giunta ad adottare apposita deliberazione per richiedere alla Regione Puglia ed al Consorzio unico Centro Sud Italia di procedere, in contraddittorio con gli uffici comunali, alla verifica della funzionalità, dell’idoneità e dello stato di manutenzione e conservazione delle opere consortili di bonifica>. Quindi, <di avviare le procedure per l’esecuzione delle opere di manutenzione straordinaria e ordinaria e, ove necessario, alla realizzazione di opere nuove, come da disposto degli articoli 4 e 5 della legge regionale 4 del 13 marzo 2012 relativa a nuove norme in materia di bonifica integrale e di
riordino dei Consorzi di bonifica. Questo, evidentemente, a tutela dell’ecosistema e dell’ambiente e, comunque, del territorio in generale>.
Non solo. Viene chiesto di <procedere alla rivisitazione, all’aggiornamento o alla redazione di un nuovo Piano di classifica. Nelle more di questi adempimenti, disporre l’immediata sospensione degli atti impositivi o di esazione dei contributi consortili o di esecuzione, cautelari e conservativi. All’esito del positivo espletamento degli adempimenti, ripristinare il pagamento del contributo, in ragione di quanto disposto ed accertato con il Piano di classifica>.
L’ordine del giorno <impegna anche il sindaco a trasmettere l’adottanda delibera di Giunta, conforme agli indirizzi dell’ordine del giorno, al presidente del consiglio regionale, al presidente della Regione Puglia,
ai capigruppo del consiglio regionale, all’assessore regionale all’Agricoltura, al commissario pro tempore del Consorzio unico Centro Sud Italia, come anche ai presidenti delle Province di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari e Bat, e all’Anci, affinchè valutino l’opportunità di adottare un’iniziativa analoga a quella del Comune di Lecce. Infine, invita i consiglieri regionali tutti a votare positivamente l’emendamento presentato all’articolo 30 della legge omnibus che prevede l’annullamento delle cartelle>.
<Credo che la discussione di oggi sia stata molto importante – ha detto in chiusura il sindaco Adriana Poli Bortone – In vent’anni, durante i quali c’è stato il commissariamento dei Consorzi di bonifica, la Regione
non ha fatto assolutamente nulla, per incapacità, per mancanza di voglia di fare, per disattenzione. Non voglio pensare che i commissariamenti, così come si sono avvicendati, siano stati utilizzati in maniera
impropria. Ancora oggi, la Regione non si è presenta – ha evidenziato – Il consigliere Paolo Pagliaro è qui per conto del centrodestra unito. I consiglieri del centrosinistra, così come il presidente Emiliano e l’assessore, pur invitati, non hanno fatto altrettanto. Capisco la loro difficioltà, così come capisco la difficoltà del consigliere Salvemini il quale, arrampicandosi sugli specchi, tenta di difendere l’indifendibile. Noi andremo avanti in maniera concreta. Adotteremo in Giunta tutte le indicazioni che sono state date dall’ordine del giorno e mi renderò parte attiva per fare ciò che ci è stato suggerito dall’avvocato Maurizio Villani, tra cui una proposta di legge di iniziativa popolare che mi sento di poter portare avanti, raccogliendo
50mila firme. Cosa che, nella nostra regione, si può fare nel giro di dieci giorni, con l’impegno di tutti. L’iter potrà essere anche veloce perchè il Governo ha modificato i Regolamenti della Camera e del Senato.
Quello della Camera all’articolo 74 dice che le Commissioni devono esaminare i progetti di legge di iniziativa popolare entro e non oltre un mese. Sarà l’occasione per valutare quanti e chi in Parlamento
vorranno affrontare una crisi e chi invece si nasconderà. Senza dimenticare che, intanto, l’atto più immediato è in capo alla Regione. E anche questo sarà un misuratore>.