LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – VENEZIA vs LECCE
VENEZIA vs LECCE Inizia come meglio non poteva l’avventura di Marco Giampaolo alla guida dei giallorossi La vittoria ottenuta ieri in casa del Venezia porta alla cancellazione dello zero nelle caselle dei gol in trasferta e delle vittorie lontani dalle mura amiche.
A dispetto di quanti hanno commentato la gara con parole poco inclini a valutare le tribolazioni dei leccesi ed a osannare i meriti dei lagunari mi pare di poter dire che, per una squadra che presentava chiari segni di malessere tanto da impegnare la società a cambiare la guida tecnica, l’esame del match contro gli uomini di Eusebio Di Francesco è stato superato brillantemente, forse addirittura meglio di quanto tutti noi speravamo.
La gara è iniziata subito in salita per i giallorossi che davano l’impressione di poter cedere da un momento all’altro perché gli attacchi dei veneziani erano veementi, costanti e sempre portati da più uomini.
Il muro eretto dai difensori leccesi supportati dagli altri compagni disposti al sacrificio nell’interesse comune di risolvere la propria crisi guadagnando qualche punto, però, ha retto malgrado al PRIMO MINUTO di gioco il buon Pairetto abbia ammonito Rafia, per fortuna senza condizionarlo eccessivamente.
Il Venezia che in classifica ha gli stessi problemi del Lecce, vivacchia all’ultimo posto della graduatoria, è partita subito sperando di approfittare dei possibili problemi dell’avversario che a quelli tecnico-tattici assommava il dover mettere in pratica alcuni dettami di gioco nuovi rispetto al recente passato.
Gianpaolo, da parte sua, facendo cosa giusta, si è affidato in partenza ad un undici che ricalcava, salvo Pierotti per Banda, uno di quelli schierati da Gotti; così facendo sperava, almeno così credo, di poter contare su uomini abituati a giocare insieme, a conoscersi e quindi dare il meglio di se stessi nel singolo e col gruppo.
Ed è andata così, per poco più di un’ora, il Venezia ha tenuto sotto pressione gli avversari concedendo loro solo qualche breve sortita, peraltro priva di pericolosità. Tutto è cambiato quando Giampaolo ha deciso di fare dei cambi e con essi mutare l’assetto tattico della squadra.
Fuori Pierotti e Krstovic per Jean e Rebic e poi Rafia per Helgason il Lecce ha avanzato la posizione di Gallo e con un Rebic molto ispirato il baricentro della squadra è stato alzato di qualche metro cosa che, unita al naturale calo fisico dei padroni di casa, ha modificato l’andamento del match.
A quanto detto si poi unita la splendida azione in ripartenza condotta da Gallo, ottimo il cross per il compagno sull’altro lungo linea, sfociata nel tocco di Dorgu che metteva nel sacco.
Devo dire che mi pare sia stata decisiva la mossa tattica scelta da Giampaolo che ha dimostrato di non essere affatto arrugginito e che ha tanta voglia di tornare ad essere il “maestro” di sempre.
Bene anche per il Lecce che forse ha trovato in lui l’uomo giusto per guadagnarsi quella permanenza mai conquistata per tre volte di seguito.
Eugenio Luciani
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