LECCE – Ultimi appuntamenti per il progetto Matrie alle Officine Cantelmo
Alle Officine Cantelmo di Lecce si concludono le attività di Matrie, progetto dell’associazione culturale UASC, sostenuto dalla seconda edizione dell’avviso “Futura – La Puglia per la parità”, promosso dal Consiglio regionale della Puglia. Attraverso i vari linguaggi della cultura e delle arti performative, la manifestazione prova a riflettere su un modello più inclusivo di società.
Venerdì 29 novembre alle 18:30 (ingresso libero e gratuito) la Mediateca delle Officine Cantelmo (via Corte dei Mesagnesi 30) accoglierà l’incontro “Spazi di inclusione: genere e rappresentanza nell’industria culturale e creativa”, un momento di riflessione e racconto sullo spinoso e attuale tema del lavoro delle donne, troppo spesso accantonato nel dibattito pubblico. Una tematica complessa ma sempre urgente che deve necessariamente generare una discussione aperta e concreta in una società che possa definirsi inclusiva e promuovere il benessere delle persone e delle comunità. L’approfondimento – coordinato dalla scrittrice e autrice Giulia Maria Falzea – partirà dalle questioni che riguardano il lavoro nell’ampio settore delle imprese culturali e creative e delle performing arts. Tanti sono gli aspetti problematici che il mondo dell’occupazione pone alle donne: la conciliazione lavoro|vita privata, la questione salariale, l’accesso ai servizi, la necessità di allontanarsi dalla propria famiglia per lavorare. Non sarà una conferenza, ma un cerchio aperto e condiviso che ospiterà esperienze, storie, proposte.
Domenica 1 dicembre (ingresso libero e gratuito) alle Officine Cantelmo (via Corte dei Mesagnesi 18), l’appuntamento finale prenderà il via dalle 18:00 con la presentazione del libro “Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” della giornalista Enrica Simonetti (nella foto), uscito per Manni Editori. Cosa hanno in comune otto donne che hanno sventolato la bandiera dei diritti umani? A prima vista, ma solo in apparenza, Eleanor Roosevelt, Hansa Jivraj Mehta, Lakshmi Menon, Minerva Bernardino, Begum Shaista Ikramullah, Bodil Begtrup, Marie-Hélène Lefaucheux ed Evdokia Uralova non si somigliano. Sono nate in luoghi diversi del mondo, anche lontani fra loro. Hanno estrazioni sociali differenti, vivono in contesti umani dissimili. Eppure, nel 1948, sono tutte lì, attorno ad un documento che ha cambiato la storia dell’umanità. Alle 19:00 in scena lo spettacolo “Veleno” della Compagnia Tarantarte con regia e coreografia di Maristella Martella con Laura De Ronzo, Manuela Rorro, Giulia Piccinni e Adele Benlahouar. Cinque donne, cinque storie. Ognuna a narrare la propria versione di sé, tra le diverse possibili. Corpi di donne che si fronteggiano e che si sostengono, donne con braccia forti che possono colpire ma che sanno anche cullare, corpi che talvolta cadono ma che sempre si rialzano. Donne che sono prima di tutto umane, contraddittorie, autentiche, incastrate in uno spazio claustrofobico, sospese nel tempo dell’inquietudine. Donne ieratiche e seduttive, come sacerdotesse custodi di un culto misterico prima che misterioso, conducono lo spettatore alla sua iniziazione.
Il progetto Matrie ha ospitato anche l’anteprima dello spettacolo “Strange Fruit: la voce di Billie Holiday per i diritti civili”, nell’ambito del festival Conversazioni sul futuro, le presentazioni dei libri “Una cosa per la quale mi odierai” della cantautrice e scrittrice Erica Mou (Fandango) e “Movimenti terra – Earth movers” di Simona Cleopazzo (Collettiva edizioni | Prose minime), l’inedito concerto|spettacolo “Non si può più cantare niente?” con il cantautore Massimo Donno, la cantante Serena Spedicato e il giornalista Pierpaolo Lala.
Info 331803375