HomeCronaca e AttualitàINSEGNATE TRASFERITA IN FRIULI TORNA A CASA GRAZIE AD UN ORDINANZA DEL GIUDICE DEL LAVORO

INSEGNATE TRASFERITA IN FRIULI TORNA A CASA GRAZIE AD UN ORDINANZA DEL GIUDICE DEL LAVORO

INSEGNATE TRASFERITA IN FRIULI TORNA A CASA GRAZIE AD UN ORDINANZA DEL GIUDICE DEL LAVORO

LA BUONA SCUOLA DI RENZI
«Si tratta della prima ordinanza che in Puglia ha deciso in materia, stabilendo l’illegittimità dell’assegnazione della ricorrente in una sede distante, rispetto a quelle indicate nelle preferenze (Foggia, Bari), per palese violazione del principio inderogabile dello scorrimento della graduatoria, fondato sul merito di cui al punteggio attribuito nella fase dei trasferimenti». Così, l’avvocato Graziangela Berloco commenta la sentenza che di fatto boccia la riforma della “Buona scuola”.

L’insegnante ha vinto la sua battaglia e potrà tornare a insegnare nel V circolo didattico di Barletta e tornare alla quotidianità della sua famiglia composta da marito e due figli piccoli. Condannato l’Ufficio Scolastico regionale pugliese (che non è comparso in giudizio) ad assegnare l’insegnate “in organico di una delle sedi disponibili nell’ambito territoriale della Puglia o di altra sede elencata nelle preferenze espresse.

«A causa della riforma – ricostruisce l’avvocato – migliaia di insegnanti sono stati costretti ad accettare sedi lontane anche mille chilometri dalla propria residenza, nonostante la disponibilità di numerose sedi vicino alla propria residenza tutto questo a causa di un algoritmo del ministero. A nulla sono valse le lettere di diffida rivolte al ministero, ragion per cui in pieno agosto il mio studio ha deciso di intraprendere le prime azioni legali».

«Il giudice del lavoro Giuseppe Di Trani ha dichiarato illegittima l’assegnazione della ricorrente in una sede distante, rispetto a quelle indicate nelle preferenze (Foggia, Bari) , per palese violazione “del principio inderogabile dello scorrimento della graduatoria, fondato sul merito di cui al punteggio attribuito nella fase dei trasferimenti. Detto principio vincola l’amministrazione, in quanto anche la procedura di mobilità ha natura concorsuale di impiego basata su una graduatoria alla cui formazione concorrono l’anzianità, i titoli di servizio e le situazioni familiari e personali per i quali sono predeterminati specifici punteggi».

Per l’avvocato Berloco si tratta di «una vittoria che restituisce serenità e speranza a centinaia di donne e di uomini costretti ad abbandonare casa, figli e affetti pur di poter lavorare, e pur avendo il diritto di ricevere una sede più vicina a casa. Si tratta di una delle vittorie più belle della mia carriera professionale, poiché tante famiglie potranno riunirsi senza che nessuno sia costretto a rinunciare al proprio lavoro».

«Con un gruppo di insegnanti coraggiose e determinate, la prima delle quali è la ricorrente vincitrice di questo ricorso, che per prima un mese fa decise di impugnare l’ingiusto trasferimento, abbiamo dimostrato la fondatezza delle nostre ragioni e, per dirla tutta, eravamo consapevoli dell’esito positivo della causa poiché il legislatore scolastico, ancora una volta si è dimostrato incredibilmente “raffazzonato”. Abbiamo già notificato, insieme al collega Giannuzzi Cardone, l’ordinanza del Giudice al Ministero dell’Istruzione, ragione per cui la docente dovrà abbandonare la scuola del Friuli per fare ritorno in Puglia. Comunichiamo che abbiamo riaperto i termini per una nuova campagna di ricorsi contro il Ministero, il cui termine è fissato al 10 ottobre».

redazione.lecceoggi@gmail.com

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