ILVA, COR: LA MORTE DI UN GIOVANE OPERAIO E’ UNA TRAGEDIA. ANCHE NON METTERE IN SICUREZZA LA FABBRICA LO E’!
Dichiarazione del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)
Morire a soli 25 anni sul lavoro è una tragedia.
Morire nell’Ilva aggiunge alla tragedia la rabbia per il verificarsi dell’ennesimo incidente in una delle più grandi acciaierie italiane ed europee, da quattro anni commissariata dal Governo nazionale e gestita a colpi di decreti dal nome che sa di beffa “Salva Ilva”.
Apprezziamo le parole di cordoglio del ministro all’Ambiente Galletti, così come la voglia di confronto del vice ministro Bellanova, ma essendo loro i diretti protagonisti della nuova gestione del siderurgico è giusto che alle parole aggiungano dei fatti ma, soprattutto maggiori controlli.
Come gruppo regionale Conservatori e Riformisti siamo stati fra i primi a porre in Regione Puglia l’attenzione sull’azienda e sui problemi ambientali e occupazionali, ma ogni giorno continuiamo a raccogliere denunce di operai e dipendenti dell’Ilva e dell’indotto che sostengono che l’amministrazione Riva era più tempestiva nel soddisfare le richieste di sicurezza sul lavoro e ambientale che giungevano. Ora le segnalazioni di disfunzioni che vengono segnalate rimangono inevase o soddisfatte con grande ritardo con gravi rischi per chi lavora.
E’ così? Il presidente Emiliano che oggi si indigna ci dia una mano a capire se la situazione è davvero questa all’interno del siderurgico invece che riempirsi la bocca di progetti anti-renziani.