OSTUNI: SUPERATO IN ANTICIPO DI 5/ANNI L’OBIETTIVO DEL 50% DI RICICLO DEI RIFIUTI
Bernocchi (Anci): Il Comune avvia a riciclo il 70,96% dei rifiuti urbani e rappresenta un esempio concreto di “Circular City”.
Ostuni è un Comune virtuoso che nel 2015 ha superato, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE fissato per il 2020 del 50% di avvio a riciclo dei rifiuti urbani. E’ con questa motivazione che la Città di Ostuni è stata premiata oggi a Roma nel corso della presentazione del VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti. Fra i 3.549 comuni – il 13% in più rispetto al 2014 – che hanno raggiunto l’obiettivo “2020” della direttiva europea del 1998, quello di Ostuni si è classificato al terzo posto fra le new entry nella classe demografica compresa tra 25.000 e 50.000 abitanti, con il 70,96% di rifiuti avviati a riciclo; ottimo anche il risultato della raccolta differenziata, che ha toccato quota 75,27%.
“Questa è l’Italia delle Circular City – ha spiegato Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti – un sistema virtuoso che nel contesto europeo costituisce sempre di più un modello da imitare. I rifiuti rappresentano l’elemento essenziale nel passaggio dall’economia lineare a quella circolare, una sfida nella quale i Comuni stanno giocando un ruolo di primissimo piano, avendo sviluppato al loro interno un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.
“Insieme a Salerno” spiega il Sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola “siamo gli unici due comuni dell’Italia meridionale in un quadro desolante nel sud Italia per quanto riguarda la raccolta differenziata ed il riciclo dei rifiuti. Siamo onorati per essere l’unico Comune di una regione che vuole essere leader dal punto di vista turistica e che deve fare della sostenibilità l’obiettivo prioritario”. “Una grande soddisfazione” dice l’assessore all’ambiente, Gaetano Nacci “un riconoscimento che va condiviso con i cittadini di Ostuni, con l’ufficio ambiente con la ditta appaltatrice del servizio e con tutti i dipendenti della stessa. Solo remando con un obiettivo comune si possono raggiungere questi risultati”.
A livello nazionale, sale da otto a nove il numero di Regioni italiane che hanno raggiunto, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e la “new entry” Valle D’Aosta. I Comuni che hanno già superato l’obiettivo della Direttiva Europea sono 3.549, un dato in aumento del 13% rispetto al 2014 e del 58,29% rispetto al 2013.
Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti. Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%.