SCORRANO SI PROPONE PER UN IMPIANTO DI FORNO CREMATOIO

Ignora, però, il regolamento provinciale: c’è spazio solo per un impianto E Botrugno si è già proposto

Dopo Botrugno, Lecce, Copertino e altri comuni ancora, anche Scorrano si propone per un impianto di forno crematoio valutando l’iniziativa di “interesse pubblico”.

L’impianto dovrebbe sorgeree in alcune campagne adiacenti al cimitero comunale, un oliveto da poco più di un ettaro (ca 13mila mq) da convertire non in uno ma in un doppio forno, per resti umani e animali. È un project financing quello avanzato dalla società Leucci srl, proprietaria dei terreni: in poche parole, il privato si occupa di progettare e costruire l’impianto, cedendo il diritto di superficie al Comune ma restando gestore del tutto per almeno 30 anni.

L’investimento sarebbe di oltre tre milioni di euro, come dettagliatamente attestato dal relativo piano finanziario redatto dalla società che, almeno per ora, non è ancora attiva-

La proposta della Leucci è arrivata al protocollo del municipio di Scorrano il 3 novembre scorso. Il 30 dicembre, la giunta guidata dal sindaco Antonio Mariano ha deliberato di “condividere la proposta”, inserendola nel piano triennale delle opere pubbliche 2016-2018, e dando il via all’iter procedurale sulla base della  dichiarazione di “pubblico interesse” del progetto, “in quanto – è spiegato nell’atto -le cremazioni in Italia sono in costante aumento” e per la “necessità di servire l’intero bacino del Salento, e non solo, di un forno crematorio per resti di animali”.

La delibera, però, ignora completamente che Palazzo dei Celestini, in un Consiglio del 2012, ha approvato la valutazione del fabbisogno di forni crematori in provincia stabilendo che se ne può ospitare uno solo, della potenzialità di duemila servizi annui. Nel 2013, inoltre, sono stati individuati, in ordine di priorità, i comuni che avevano dato la disponibilità per la costruzione: Botrugno, Lecce, Casarano, Ugento, Ortelle, Spongano.