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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

Almanacco di Venerdì 17 marzo 2017

Undicesima settimana dell’anno

Giorni dall’inizio dell’anno: 76* Giorni rimanenti alla fine dell’anno 289

A Roma il sole sorge alle 06.18 e tramonta alle 18:19 (ora solare)

Lecce il sole sorge alle 06.12 e tramonta alle 18:07 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Patrizio

ACCADDE OGGI:  1861 – Vittorio Emanuele II proclamato Re d’Italia

«Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato». Recita così l’articolo unico della Legge 17 marzo 1861, atto di nascita del Regno d’Italia.

L’idea romantica del “Bel Paese” unito in una sola nazione, vagheggiata da Dante sei secoli prima, era una realtà. Due Guerre d’indipendenza (1848-49 e aprile-luglio 1859) e la mitica spedizione dei Mille (maggio-ottobre 1860) condotta da \Garibaldi avevano portato all’unificazione di gran parte della penisola; restavano fuori i territori delle odierne regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Lazio insieme alla provincia di Mantova, quest’ultima ancora sotto il controllo degli Austriaci.

L’ultimo atto dell’impresa, guidata dalla dinastia Sabauda e dal genio politico di Camillo Benso Conte di Cavour, era stata l’annessione del Regno delle Due Sicilie, completata ad ottobre del 1860 al caro prezzo di numerose perdite umane tra i due eserciti e tra la popolazione civile. Nello scenario di entusiasmo e speranza contrapposti al conflitto sociale e alle condizioni di estrema povertà che dividevano il Paese, si arrivò alle elezioni del 27 gennaio e del 3 febbraio 1861, il cui risultato disegnò il primo parlamento dell’Italia unita.

I deputati, che per via del “suffragio a base censitaria” erano rappresentativi di una parte limitata della società (per lo più nobili, esponenti della borghesia delle professioni e appartenenti agli ordini cavallereschi), ebbero come primo e fondamentale incarico l’approvazione della legge istitutiva del nuovo Stato. Il testo definitivo (presentato come disegno di legge ministeriale n. 4671 del Regno di Sardegna) venne approvato al Senato il 26 febbraio, con due soli voti contrari, e all’unanimità alla Camera il 14 marzo.

L’iter legislativo era stato interessato da un acceso dibattito in particolare tra i sostenitori di un ruolo più centrale del Parlamento e quelli più fedeli alla monarchia sabauda. I primi, rispetto alla versione definitiva della legge, proponevano un testo diverso d’ispirazione parlamentare, in cui tra i tanti aspetti si ometteva il numero ordinale nella dicitura del nuovo Re, per dare un messaggio di discontinuità ed evitare che l’Unità fosse avvertita come l’ennesima conquista della dinastia sabauda. L’intervento di Cavour sanò le divisioni, facendo passare la linea “governativa”.

Il 17 marzo la legge venne promulgata con la firma di Vittorio Emanuele II e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Fu salutato come l’atto di nascita del Regno d’Italia, che aveva come capitale Torino e sotto la cui giurisdizione erano compresi Piemonte, Lombardia, Granducato di Toscana, ducati di Parma e Modena, Regno delle Due Sicilie, Sardegna e parte dei possedimenti pontifici.

La notizia portò in strada migliaia di cittadini, anche a Trieste e a Roma dove i manifestanti sfidarono rispettivamente la repressione austriaca e papale. In quei giorni le strade erano tappezzate di tricolori con al centro lo stemma di casa Savoia bordato d’azzurro, versione adottata nella bandiera ufficiale del Regno dal 14 marzo di quell’anno. La scelta della moneta nazionale venne rimandata all’estate del 1862, quando fu adottata ufficialmente la Lira.

Con 22 milioni di abitanti e una superficie di 259.320 km², il nuovo Stato entrava di fatto nella schiera della maggiori nazioni d’Europa. Tuttavia l’instabilità politica e sociale e le gravi carenze economiche non permettevano di annoverarla tra le grandi potenze. Gestire questo clima e realizzare nel contempo l’unificazione amministrativa, sociale ed economica non era impresa facile.

Certo è che la strategia adottata dai primi governi della cosiddetta destra storica (erede del pensiero di Cavour) si dimostrò infelice. In pratica si avviò un processo di “piemontesizzazione”, estendendo il sistema legislativo sabaudo agli altri territori, senza tenere conto delle enormi differenze che esistevano tra l’uno e l’altro. Una rigida politica fiscale e di accentramento decisionale finì per scavare un solco ancora più profondo fra le aree cittadine più industrializzate e le zone rurali più arcaiche.

In politica estera, tenne sempre banco il completamento dell’impresa unitaria, portata a termine con la Terza guerra d’indipendenza (1866), che consentì al Regno d’Italia di annettersi il Veneto, il Friuli e la provincia di Mantova, e con la Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) che sottrasse Roma al Papa. Cinque mesi dopo quest’ultimo episodio, la capitale (che dal ’64 era stata spostata da Torino a Firenze) venne istituita in via definitiva a Roma.

AVVENIMENTO SPORTIVO: 2012 – Sei Nazioni 2012, Italia quinta

All’Olimpico di Roma, davanti a più di 70.000 spettatori, l’Italia ha sconfitto la Scozia per 13 a 6, nell’incontro di rugby valido per la quinta ed ultima giornata del Torneo Sei Nazioni 2012.

La prima vittoria ha evitato agli azzurri l’ultimo posto in classifica e l’assegnazione simbolica del cosiddetto “Wooden Spoon” (Cucchiaio di legno), riservato all’ultima in classifica; quest’anno andato proprio agli scozzesi che, avendo perso tutte le cinque partite, hanno “vinto” anche il “Whitewash” (Imbiancata o Andata in bianco). Il prestigioso torneo rugbistico è stato vinto dal Galles, seconda l’Inghilterra.

NACQUERO OGGI

1939 – Giovanni Trapattoni – allenatore calcio

1969 – Paola Palma – ballerina/direttrice d’orchestra

1986 – Edin Dzeko – calciatore

FRASE CELEBRE: Figlio, non vivere da mendicante. E’ meglio morire che mendicare. (Siracide)

IL PROVERBIO: Marzo asciutto, e april bagnato, beato il villan c’ha seminato.

IL SEGNO ZODIACALE: Pesci  – Dal 20/02 al 20/03

Personalità

Ciò che più colpisce è quella sorta di candore ed innocenza che traspare dalle sue azioni ed emozioni. Il bisogno di sentirsi amato e protetto, inoltre, lo rende umile e devoto, e sempre pronto a sacrificarsi per il bene comune. Ricettivo al massimo grado, è perfettamente consapevole dell’esistenza di un’umanità varia e complessa che gli ispira fede, speranza, compassione. Per la sua natura mite e generosa viene facilmente sfruttato dagli altri. Quando viene offeso diventa sfuggente, impenetrabile, se Marte, però, occupa nell’oroscopo una posizione dominante, reagisce in modo violento, palesando una collera devastante. In genere, però, ha spirito piuttosto accomodante e vuole che il suo prossimo sia felice con lui e grazie a lui.

Amore

È un innamorato dell’amore e ha di esso un’idea estremamente romantica e assai poco realistica. Arriva infatti a idolatrare l’essere amato. Comunque vada, quando è innamorato, dona tutto di sé, senza rimpianti, senza reticenze. Se poi il suo amore viene contraccambiato, allora sperimenterà il puro incanto di aprire cuore ed anima all’essere amato, creando insieme a lui come uno spazio, fuori dal tempo, in cui rifugiarsi nei momenti tristi della vita. Come corteggia il timido figlio di Nettuno? Dolcezza, comprensione, devozione, premure sono le sue armi vincenti. Come vuole essere corteggiato? Colui o colei che possiede un animo veramente delicato e gentile riuscirà facilmente a conquistare il suo cuore, ma deve comunque essere disponibile ad ascoltarlo, a seguirlo nei suoi interessi. E se scopre che c’è un altro? Il castello di illusioni costruito crolla all’improvviso, e la fantasia lo trascina in un baratro di disperazione. Riaffiora dalle “acque profonde” in cui si era rifugiato, lentamente, ed è di nuovo pronto ad offrire il suo tenero amore.

Lavoro

Fantasia, immaginazione, creatività sono le sue doti più spiccate, portato ad una professione che gli permetta di metterle a frutto. La paura che prova quando deve entrare in competizioni, lo fa ripiegare verso occupazioni più rassicuranti, ma al di sotto delle sue reali potenzialità. Riesce molto bene in occupazioni come il cinema, la tv, i media o la pubblicità. Lo spirito umanitario, che lo contraddistingue, lo rende adatto a svolgere la sua attività negli ospedali: può diventare infatti un ottimo medico, un assistente sociale o l’infermiere ideale di ogni paziente. L’amore per gli animali lo porta ad essere un bravo veterinario, e se infine prepotente è in lui il bisogno di elevarsi spiritualmente, sarà un eccellente “pastore di anime”. È importantissimo che il ragazzo Pesci trovi nella scuola e negli insegnanti un ambiente e delle persone capaci di accoglierlo cordialmente, mostrandogli comprensione e indulgenza. Non è molto portato per studi tecnici o matematici, mentre le sue passioni sono la letteratura, la filosofia, la pedagogia, il disegno, la pittura e la musica. È anche attirato dalle scienze nautiche, a causa del suo profondo rapporto con il mare, e da studi di veterinaria.

Salute

La salute è un problema, ma questo non significa che sia debole o malaticcio: quello che non va è il suo atteggiamento mentale nei confronti della malattia. Il suo è il segno più incline all’ipocondria: se le persone vicine accusano disturbi o hanno problemi di salute, lui proverà ciò che esse provano. Poi, però, quando è davvero malato, mostrerà una superficialità incredibile e, invece di affidarsi al medico, preferisce seguire “i consigli dell’amico” a fare da sé. Gli organi governati dal suo segno sono: i piedi, la ghiandola pineale e le mucose in generale. Anche lo stato dei liquidi organici (incluso il sangue) e gli equilibri ormonali sono collegati ai Pesci, mentre il loro sale cellulare è il fosfato di ferro. Le molecole di questo sale assicurano il costante rifornimento di ossigeno ai vari tessuti dell’organismo.

I DOODLE DI GOOGLE: Unità d’Italia

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Il primo atto del parlamento unitario fu l’approvazione della legge istitutiva del nuovo Regno d’Italia, in cui confluivano il Regno sabaudo, il Regno delle due Sicilie, il Granducato di Toscana, i ducati di Parma e Modena e parte dello Stato Pontificio, ad esclusione di Roma che venne acquisita dieci anni più tardi.

Lo stesso provvedimento conferì a Vittorio Emanuele II e ai suoi successori (l’ultimo fu Umberto II nel 1946) il titolo di “Re d’Italia”. Anche dopo la fine della monarchia e l’avvento della Repubblica, il 17 marzo fu conservato come giornata dell’Unità nazionale, le cui celebrazioni esaltavano la grande impresa risorgimentale attraverso i principali protagonisti, da Vittorio Emanuele a Garibaldi.

Ultima tappa storica è stato il 150° anniversario dell’Unità, festeggiato nel 2011 e celebrato da Google con un doodle locale (visibile in Italia).

redazione.lecceoggi@gmail.com

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