A PADALINO RIMANE SOLO UNA DECISIONE PER SCUSARSI CON I SALENTINI
Dopo oltre cinquant’anni di partite seguite dal vivo o via cavo pensi di aver visto tutto ciò che si può vedere di un match di calcio e del mondo che lo circonda… e invece no! Quello cui ci ha costretto ad assistere Pasquale Padalino, nel post partita del derby col Foggia, va oltre ogni plausibile fantasia umana. Dopo aver ignorato e calpestate molte regole basilari del gioco del calcio, Padalino ha pensato bene, lasciandosi guidare dai propri sentimenti, essendo un foggiano, di convivere con gli avversari del Lecce la giusta vittoria sportiva appena conquistata. Un rinforzo all’errore commesso, ma una conferma delle tante frasi stereotipate pronunciate dall’allenatore del Lecce (è un grave errore definirlo “leccese”) in altre occasioni, è stata la dichiarazione del dopo partita “una sconfitta preventivabile”. Sono stati proprio questi fatti, più, molto di più, della stessa sconfitta che hanno fatto rizzare la pelle ai tifosi giallorossi (questi sì meritano ampiamente quest’aggettivo) che a gran voce e senza distinzioni di alcun genere ora sono sul piede di guerra.
A tutto ciò, dopo il comunicato emesso e dopo che il Presidente Onorario Saverio Sticchi Damiani ha disertato una trasmissione televisiva in programma ieri sera, renderà ancora più ostile l’ambiente ad un tecnico che da sempre ha allenato a porte chiuse tenendo lontani tifosi e giornalisti impossibilitati quindi a valutare il lavoro svolto nel corso della settimana. La lunga frequenza degli allenamenti ha reso, nel tempo, anche queste ultime figure (tifosi e giornalisti) edotti sul modo di lavorare di questo o quel tecnico, di questo o quel preparatore atletico, o preparatore dei portieri. Quest’anno se si dovesse dare un giudizio sui professionisti addetti ai lavori la risposta sarebbe “no possible” per mancanza di elementi. Basandosi su quello che si è visto in occasione delle partite sarebbe invece: “negativo”.
Ancora ora, dopo più di ventiquattro ore la rabbia non è per niente scemata, anzi è aumentata e la Società sta contribuendo a farla aumentare ancora.
I tifosi, invece, sempre molto incisivi e spontanei hanno in ogni caso già esposto uno striscione che la dice chiara e che Padalino dovrebbe analizzare e decidere di conseguenza.
Purtroppo gli atteggiamenti del post partita di ieri lo hanno reso inviso ai tifosi leccesi e salentini, quegli abbracci, sono stati un colpo al cuore dei tanti che, per l’ennesima volta, hanno trascurato tutto e tutti, per stare vicini alla propria squadra.
Tutti nella vita abbiamo subito sconfitte in campo professionale ed abbiamo sempre abbozzato buon viso a cattivo gioco, ma il calcio è un mondo diverso e se dopo anni passati a dare calci al pallone e poi si vuole fare l’allenatore non si sono capite le dinamiche del calcio, beh, allora non puoi fare il mister professionista.
Ieri bisognava rispettare prima di tutto i propri tifosi e poi, caso mai, al chiuso dello spogliatoio fare lo sportivo. Il comportamento di Padalino è stato più umiliante del secco 3-0 rifilato alla squadra, che, quello sì, ha umiliato allenatore e giocatori battuti in tutto e per tutto.
Ernesto Luciani