HomePoliticaIRCCS: NON SI E’ VOLUTA RAZIONALIZZARE LA SPESA PERCHE’ SI VOGLIONO SALVAGUARDARE LE POLTRONE DEGLI AMICI

IRCCS: NON SI E’ VOLUTA RAZIONALIZZARE LA SPESA PERCHE’ SI VOGLIONO SALVAGUARDARE LE POLTRONE DEGLI AMICI

IRCCS: NON SI E’ VOLUTA RAZIONALIZZARE LA SPESA PERCHE’ SI VOGLIONO SALVAGUARDARE LE POLTRONE DEGLI AMICI

FITTO - DIREZIONE ITALIA

Dichiarazione del gruppo regionale di Dit, Ignazio Zullo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola

Si è persa una grande occasione e, invece, si è scelto di fare un’operazione di maquillage, di mettere un vestito nuovo agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) che sono, sul piano del rapporto costo/ricavi, “morti che camminano”. La maggioranza di centrosinistra e i colleghi grillini hanno voluto mantenere uno status quo che finisce per incidere, in  modo negativo,  maggiormente sul bilancio della Sanità pugliese, dove i cittadini rispetto agli altri italiani pagano 10 euro in più per ogni visita diagnostica e un euro in più per ogni ricetta medica.

In Puglia abbiamo due  IRCCS pubblici, l’Oncologico di Bari e il De Bellis di Castellana Grotte, era possibile razionalizzare la spesa e renderla efficiente ed efficace? Noi sosteniamo di sì, abbiamo più volte suggerito come farlo: il DL 288 del 2003 che permette di trasformare in Fondazione gli IRCCS pubblici. Se si fosse proceduto in questo modo si avrebbe avuto un risparmio del management, ovvero un solo direttore generale, sanitario, amministrativo, un capo del personale, un capo della gestione amministrativa etc etc… Una razionalizzazione  che avrebbe portato un risparmio di 2/3 milioni di euro, senza intaccare minimamente l’assistenza e la ricerca.  Invece, oggi siamo di fronte a un Oncologico di Bari che con solo 80 posti letto assorbe, in proporzione, rispetto ad altri ospedali pugliesi con posti letto da 500/1000, molto di più. Non solo, siamo di fronte a direttori generali che percepiscono le stesse indennità di direttori che sono a capo di Asl e Aziende sanitarie complesse.

Insomma due strutture IRCCS elefantiache nei costi e nel management e limitate nei fattori produttivi per la collettività che oggi avremmo potuto snellire trasformando in una Fondazione, un’operazione che non si è voluto fare perché quando si parla di riorganizzazione sanitaria l’approccio di questo governo regionale parte sempre dal dover salvaguardare le poltrone degli amici servi e schiavi del partito. Amici utili nelle tante competizioni elettorali, siano essere referendarie, congressuali, politiche etc etc.

Un unico vero e grande rammarico: povera Puglia!

redazione.lecceoggi@gmail.com

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