TARANTO: «IL GOVERNO PRONTO A SVENDERE CITTÀ E FABBRICA, 6MILA LICENZIAMENTI: INACCETTABILE»
Riceviamo e pubblichiamo informative sui problemi connessi all’Ilva di Taranto:
In queste ore di piena emergenza sanitaria il governo italiano allunga ulteriormente i tempi di attuazione delle bonifiche al 2023 e dà parere favorevole alla cordata Am Investco (Arcelor Mittal, Marcegaglia e Intesa Sanpaolo) che si aggiudicherà la vendita dello stabilimento ILVA, anche se non è ancora ufficiale.
Nella presentazione del piano industriale emerge un forte ridimensionamento della fabbrica: taglio dei posti di lavoro e allungamento dei tempi di ultimazione degli interventi di bonifica atti a tutelare la salute dell’intero intero territorio.
Si svende la fabbrica, si ritarda il risanamento ambientale e si licenziano i lavoratori: tutto questo è inaccettabile.
Ci avevano detto che l’ILVA di Taranto fosse un sito di interesse strategico per il Paese, ma dopo 5 anni dal sequestro preventivo degli impianti dell’area a caldo, 10 decreti e 4 governi, ecco serviti 6.000 licenziamenti.
La crescita industriale del Paese dovrebbe partire da un’industria siderurgica che non inquina, ma a quanto pare non c’è discontinuità tra questo e i precedenti governi, tutti totalmente fallimentari sul versante delle politiche industriali (vedi anche Fiat e Alitalia).
Il Ministero dello sviluppo economico prova a rassicurare gli animi promettendo che i lavoratori in esubero saranno messi in cassa integrazione e che avranno le opportune tutele salariali. Ma anche su questo punto non siamo d’accordo: non saranno i sussidi a tranquillizzare i lavoratori, ma solo il blocco dei licenziamenti e la prospettiva futura di nuovi investimenti in progetti eco-sostenibili. “Lavoro per tutti e non reddito per tutti” auspicava giustamente Papa Francesco la scorsa settimana, in visita allo stabilimento ILVA di Genova.
Le lavoratrici e i lavoratori non dovranno pagare, ancora una volta, per l’incapacità dei nostri governi nazionali: è per questo che il Partito della Rifondazione Comunista sosterrà ogni azione di lotta che lavoratori e sindacati vorranno intraprendere per garantire l’occupazione e la tutela dell’ambiente.