MANCANO ORMAI SOLO ORE AL VOTO DI DOMENICA: È TEMPO DI RIFLESSIONE

     

Siamo ormai giunti alle ultime ore di questa campagna elettorale che ha sicuramente sfiancato i contendenti ma anche i cittadini che ormai d alcuni mesi sono sottoposti a continui inviti a votare questo o quel candidato Consigliere Comunale con questo o quel Sindaco della Città. Un vero sfinimento anche perché, come qualcuno ha giustamente fatto notare, Lecce è ancora un grande paese per cui alla fine dei conti spesso ci si ritrova ad essere parenti, se pur alla lontana. Inoltre il proliferare delle liste civiche ha determinato un fatto eclatante di cui si è parlato poco; in quasi ogni famiglia c’era un soggetto direttamente interessato all’agone elettorale. Per questo spesso il “sì” detto all’amico era solo convenzionale perché il voto in pratica era già impegnato in famiglia. Ora, però, anzi, domenica, le cose sono un po’ diverse. Ora si deve scegliere solo tra due (o tre) uomini che, indubbiamente, vantano una propria personalità corredata da ottima professionalità e da riconosciuta (reciproca) onestà. Quindi i leccesi sono chiamati ad esprimersi dopo aver riflettuto bene nel proprio intimo e quindi esprimendosi in favore di Questo o Quello. Quale la scelta migliore? Difficile dirlo in anticipo perché la medaglia, come sempre, ha due facce. Ognuno dei due Candidati Sindaco ha fatto un proprio programma e sulla scorta di quello i cittadini dovrebbero dare la propria preferenza, salvo, poi, se le cose andranno in modo diverso dal previsto mutare giudizio alla prossima tornata. Centro destra o Centro sinistra alla maggioranza di noi interessa poco, è importante che la Città venga amministrata bene. Sarà importante che le “promesse” fatte vengano rispettate e attuate perché significherebbe un miglioramento di stato per tutti. Forse l’augurio più importante da fare a Giliberti e Salvemini è quello di doversi confrontare con un’opposizione intelligente che capisca quando sarà, comunque giusto dare una mano a chi gestisce e non ragionare solo pensando che l’altro sbaglia sempre.