SAGRE E FESTE PATRONALI SEGNALATE DA LECCEOGGI
SAGRA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Giuggianello, 24/06/2017
Si tratta, con molte probabilità della sagra più antica di tutta la provincia di Lecce. Come tutto ciò che viene da “lontano” rievoca un antico culto medioevale legato a riti pagani del mondo antico.
La legenda intorno a questa sagra parla di una notte, quella della vigilia di San Giovanni, specialissima; una notte gravida di magia, di misteri, di vaticini ed incantesimi, notte popolata di streghe, folletti, demoni. Notte inquietante e sovversiva in cui, secondo la credenza popolare, avvenivano prodigi di ogni genere e si compivano rituali squisitamente pagani.
In effetti, la notte tra il 23 e 24 di giugno è particolarissima dal punto di vista astronomico, segna, cioè, il momento culminante del viaggio del sole che dopo essere salito ogni giorno sempre più’ in alto nel cielo, si ferma e inizia a ritornare giù per la via celeste discendendo progressivamente. E’ questo il momento del solstizio d’estate, un evento eccezionale per i popoli antichi, i quali non riuscendo a spiegarsi razionalmente i grandiosi mutamenti ciclici della natura e riconoscendo davanti ad essi la propria impotenza e fragilità, li ritenevano generati da misteriose forze sacrali diffuse nella natura.
A Giuggianello si credeva che in questa notte si verificassero benefici fenomeni magici: così la rugiada assumeva poteri speciali e diventava in grado di accrescere notevolmente le proprietà curative delle erbe.
Si usava addirittura rotolarsi nei prati bagnati di rugiada per rigenerare il corpo, mentre le ragazze in cerca di marito, di essa si bagnavano il sesso perché alla rugiada era attribuito il potere di portare fortuna in amore. La notte di San Giovanni, infatti, era considerata propizia a pronosticare fidanzamenti e matrimoni.
L’antico segno della venerazione del Santo è la GROTTA DI SAN GIOVANNI dove anticamente si celebrava la festa con riti, canti, danze intorno ad un falò per ringraziare San Giovanni del nuovo raccolto delle messi.
La cripta si trova a due Km. dal centro abitato sul Monte San Giovanni (120 mslm) immersa negli olivi secolari e la macchia mediterranea lungo la strada di campagna sulla direttrice Giuggianello-Palmariggi. Nel medioevo la grotta – cappella era adibita a funzioni religiose col culti greco, in seguito le funzioni si celebrarono col rito latino continuando a venerare San Giovanni Battista.
La devozione, però, nel tempo, si disperse alquanto sino a quando un avvenimento miracoloso ne rinverdì i momenti più intensi. Il massaro della vicina masseria “Armino” aveva una figlia cagionevole di salute la quale aiutava la famiglia portando al pascolo le pecore proprio nei pressi della cripta, dove un giorno le apparve San Giovanni che le promise la guarigione. Ciò avvenne ed il padre, in segno di gratitudine, riportò la cripta all’antico splendore. Si riprese a celebrare la messa e il massaro, alla fine della funzione religiosa, offriva ai fedeli vino e formaggio in segno di devozione.
Questa singolare tradizione è stata recuperata insieme alla grotta dal Centro di Cultura Sociale e di Ricerche di Giuggianello. Dal 1990, infatti, ogni anno si rinnova la celebrazione della messa sul piazzale antistante la grotta e, come allora, dopo il rito religioso, si distribuiscono formaggio e vino ai presenti.
Fonte: Centro di Cultura Sociale e Ricerche Giuggianello