LA COLDIRETTI LANCIA UN ALLARME SULLE PRODUZIONI A CAUSA DELLA SICCITÀ
Il caldo oltre misura di questi giorni sta procurando danni sempre più rilevanti non solo alle persone che, in ogni caso, qualche refrigerio lo trovano, ma soprattutto alla nostra agricoltura che deve fare i conti con un incombente grave pericolo: la siccità.
Sino a questo momento i danni ammontano ad una perdita di 140 milioni di euro nella produzione di grano, pomodori e ortaggi ma, se non dovesse piovere ancora per settimane, si dovrà registrare un calo di oltre il 30% nella produzione di olive; tutto ciò secondo il Dossier presentato da Coldiretti all’Assemblea nazionale con i dati regione per regione relativi a incendi, siccità e cambiamenti climatici. Oltre alle ortive, soffrono gli agrumeti, i vigneti di uva da tavola e da vino. Nei quattro invasi di Occhito, Capacciotti, Capaccio, Osento ci sono 51 milioni di metri cubi d’acqua in meno oggi 17 luglio 2017, rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente (dati Consorzio Bonifica della Capitanata). A rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario.
“In Puglia a luglio 2017 è caduto il 66% di pioggia in meno rispetto allo stesso mese del 2016 – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – mentre la nostra regione continua a vivere un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, come avvenuto negli ultimi giorni, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. Drammatico il fronte incendi, dove nonostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono già andati in fumo, in 1 mese e mezzo, ben 1565 ettari di boschi e pinete”.
“Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti– che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. […] D’altro canto il clima impazzito, ormai una costante in Puglia, determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno”. Il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno di incrinare l’andamento del settore agricolo pugliese.
Nel campi coltivati a causa del grande caldo e della crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte, con l’allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola con maggiori costi e danni. Violenti nubifragi con trombe d’aria e grandine a macchia di leopardo – continua la Coldiretti – hanno fatto, peraltro, salire in conto dei danni all’agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo.