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SI ACUISCE LA DIATRIBA TRA COMUNE DI MELENDUGNO E TAP

SI ACUISCE LA DIATRIBA TRA COMUNE DI MELENDUGNO E TAP

Eccidio degli olivi a Oria 13_04_15

La multinazionale svizzera ha comunicato agli uffici regionali la sospensione dei lavori per la messa in sicurezza dei 42 ulivi trasferiti alla nursery di Masseria del Capitano

Il Comune denuncia un mancato rispetto della costruzione di un tendone a protezione degli ulivi

Ormai tra Comune di Melendugno e TAP è stata dissotterrata, ma è mai stata messa sotto terra, l’ascia di guerra e si avanti avanti tra botta e risposta su ogni punto in discussione mentre a farne le spese sono i poveri ulivi espiantati e trasferiti in nursery.

Questa volta, come fa sapere in una nota, la multinazionale svizzera ha dovuto comunicare all’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia e al Servizio Provinciale Agricoltura di Lecce della Regione l’avvenuta sospensione dei lavori per la messa in sicurezza dei 42 ulivi trasferiti alla nursery di Masseria del Capitano lo scorso 4 luglio e non ancora protetti dal tendone (Canopy) che già riveste le 168 piante trasferite in precedenza.
Il canopy è molto di più di un ‘telo’, è una sorta di casa per gli alberi perché garantisce che la parte aerea delle piante non venga mai a contatto con l’ambiente circostante e con agenti potenzialmente infettanti, tra cui il batterio della Xylella Fastidiosa.

La comunicazione, fa sapere Tap, si è resa necessaria alla luce della notifica, giunta ieri dall’ufficio tecnico del Comune di Melendugno, di un ordine di sospensione dei lavori in corso per la sistemazione del canopy per i quali TAP aveva presentato regolare Comunicazione di Inizio Lavori (CILA).

Il Comune ribatte asserendo: 10 giorni era il periodo di tempo concesso a Tap per presentare un’integrazione di documentazione richiesta dall’ufficio tecnico del Comune di Melendugno. La vicenda è quella della realizzazione del tendone, detto canopy, una sorta di baldacchino a protezione degli ulivi espiantati da San Basilio e trasferiti nella “nursery” di masseria del Capitano. La richiesta era stata avanzata il 12 luglio dopo un sopralluogo compiuto dai tecnici comunali e dalla polizia municipale, al comando del tenente Antonio Nahi nell’azienda agricola presa in affitto da Tap per il reimpianto degli ulivi estirpati dalla zona del cantiere.

il sindaco di Melendugno non ci sta a veder passare il Comune come chi non ha a cuore le sorti degli ulivi. “Il problema è che hanno agito frettolosamente e non avendo le autorizzazioni necessarie, così come feci presente nelle riunioni in prefettura, quando si parlava dell’opportunità di espiantare i 42 alberi. Sollevai dei dubbi normativi su opere non previste nel progetto per cui si è ottenuta l’autorizzazione unica. Nel progetto –spiega Marco Potì– non era previsto lo stoccaggio a masseria del Capitano, ma a San Basilio, poco lontano dal cantiere, poi si è cambiato luogo. C’era quindi bisogno di un nuovo progetto”.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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