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SAGRE E FESTE PATRONALI SEGNALATE DA LECCEOGGI

SAGRE E FESTE PATRONALI SEGNALATE DA LECCEOGGI

FESTA DI SANT’ORONZO

Diso 25 agosto

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Anche a Diso si organizza la Festa di Sant’Oronzo e le strade del paesino, ma soprattutto la piazzetta di Sant’Oronzo, sono abbellite con le luminarie.

La festa per Sant’Oronzo a Diso fonde mirabilmente caratteristiche molto variegate come l’antico rituale dell’accensione delle Fòcare e il momento gastronomico con la degustazione delle orecchiette e maccheroni. Con le Fòcare i disani intendeno commemorare la provvidenziale intercessione del santo, risalente al 1656, per salvare l’intera comunità dall’imperversare del flagello della peste.

La Festa di Sant’Oronzo nacque a Diso secoli or sono come una piccola festa rionale, col tempo è divenuta una vera e propria festa paesana contraddistinta dalla concomitanza con la cosiddetta Sagra delle orecchiette e maccheroni, una pietanza locale che deve la sua popolarità al paziente lavoro eseguito a mano dalle massaie, in questo caso da quelle disine.

I riti religiosi per Sant’Oronzo iniziano con la Processione che conduce la statua del santo presso la cappella a lui intitolata e di proprietà della famiglia Corvaglia, qui i fedeli partecipano alla Santa Messa officiata all’aperto.

La cappella sorge nei pressi di una piazzetta, anch’essa dedicata a Sant’Oronzo e con al centro una seicentesca colonna sormontata dalla statua del santo e completamente in pietra leccese.

Da qui il simulacro successivamente viene spostato nella Chiesa Madre, dove viene risposto per il resto dell’anno insieme alle statue dei santi compatrioti Filippo e Giacomo.

La manifestazione civile si caratterizza per la presenza ogni anno di uno o più gruppi di musica popolare. poi, i fuochi d’artificio danno il via all’accensione delle tradizionali fòcare che chiudono l’evento.

I disini sono soliti dire che si scazzicano le fòcare, l’espressione significa, appunto, appiccare il fuoco, così come accadeva nel 1600 quando i loro avi speravano con questa pratica di riuscire a scacciare, o almeno tenere lontana, la peste.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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