CAVALLINO, RACCOLTA FIRME DEL M5S PER ISTITUZIONE COMMISSIONI CONSILIARI
Le Commissioni comunali a Cavallino, dopo un anno e più dall’insediamento del nuovo consiglio comunale mancano ancora e di conseguenza, ora, i rappresentati di Cavallino e Castromediano del M5S ne richiedono la costituzione indicendo una raccolta di firme fra i cittadini.
La mancanza delle commissioni – secondo il M5S – non permette fino ad oggi di affrontare, come si dovrebbe tutta una serie di temi di rilevante interesse per tutta la comunità e che si sarebbero dovuti discutere in via preliminare, appunto, nelle commissioni che non ci sono.
“Non è accettabile che in consiglio comunale giungano proposte di deliberazioni pre-impacchettate, senza che ci sia la benché minima possibilità di discutere preventivamente i temi col resto della comunità” – afferma il portavoce in consiglio comunale Giampaolo Falco – “in consiglio comunale si è deliberato di tutto, su temi delicatissimi come il nuovo Mega impianto di compostaggio, per il quale il prossimo 11 settembre dovrebbe chiudersi la gara per la concessione della progettazione definitiva ed esecutiva e l’esecuzione dei lavori, come il bilancio comunale totalmente sbilanciato verso attività “culturali” che hanno ricaduta pressoché nulla sul territorio, come la tariffa sulla spazzatura (TARI) che quest’anno ha registrato aumenti fino al +25%, ma per la quale potevano essere concessi sgravi ai cittadini. Tutti questi argomenti e tanti altri senza mai averli discussi preventivamente né in commissione ambiente, né in commissione bilancio, né in nessun’altra commissione”.
“Per non parlare – prosegue – della mancata istituzione della commissione sui regolamenti, la prima richiesta dal nostro gruppo; tale commissione sarebbe servita a studiare la regolamentazione delle dirette streaming e delle registrazioni audio e video dei consigli comunali e delle commissioni stesse. Oggi la chiediamo nuovamente. Senza gli interventi oggi richiesti, da apportare urgentemente, è come se Cavallino fosse vissuta soltanto dalla metà dei suoi cittadini, gli altri non vengono ascoltati. Strano notare come nel resto d’Italia non funzioni così. Ma probabilmente a Cavallino si vive talmente bene che si può fare a meno anche della democrazia”.