HomePolitica“QUESTA ESPERIENZA FALLIMENTARE DEVE FINIRE. SALVEMINI GIOCA A NASCONDINO”

“QUESTA ESPERIENZA FALLIMENTARE DEVE FINIRE. SALVEMINI GIOCA A NASCONDINO”

“QUESTA ESPERIENZA FALLIMENTARE DEVE FINIRE. SALVEMINI GIOCA A NASCONDINO”

Perrone favorevole alle dimissioni e allo scioglimento del Consiglio, ma non c’è unanimità

perrone-paolo

“Sono pronto a dimettermi e quindi sono favorevole, anzi favorevolissimo, a sciogliere questo Consiglio comunale e a tornare al voto”. L’ex sindaco Paolo Perrone torna sulla vicenda dell’anatra zoppa e della mutata composizione del Consiglio di Palazzo Carafa alla luce della sentenza del Consiglio di Stato.

“Questa fallimentare esperienza amministrativa, secondo me, deve finire perché non si può accettare che Lecce sia governata come è successo sino a oggi, da un sindaco e da assessori disorientati e senza alcuna idea. È come se lo slancio di una città che è cresciuta costantemente in questi anni si fosse improvvisamente arrestato, ad eccezione di poche iniziative propagandistiche e ideologiche e di qualche taglio del nastro a cose pensate e messe in cantiere negli anni scorsi. C’è un diffuso malcontento tra i leccesi, anche tra coloro che hanno votato Salvemini e la sua coalizione. Ecco perché ritengo che tornare alle urne, affidarsi di nuovo alla volontà dei nostri concittadini, sia la soluzione migliore. Purtroppo, la mia idea non è condivisa dall’unanimità dei consiglieri di centrodestra e siccome sono necessarie 17 firme (mi risulta che anche il consigliere Valente dei 5Stelle sia contrario) per determinare lo scioglimento del Consiglio, questa strada allo stato dei fatti non è percorribile. Non approvo la scelta di chi non vuole dimettersi, ma la rispetto.

È a dir poco singolare però che un Sindaco, cui la città ha affidato la responsabilità dell’amministrazione e che ha gli strumenti per scegliere in piena autonomia se proseguire o porre fine a questa esperienza, decida di affidarsi alle decisioni degli altri. Anche lo spauracchio del commissariamento è un giochetto per imbrigliare l’opinione pubblica, perché sarebbe bastato che Salvemini si fosse dimesso prima della sentenza, quando tutto il mondo aveva capito come sarebbe andata a finire e quando ci sarebbe stato il tempo sufficiente per scongiurare un commissariamento lunghissimo. Lasciandosi anche la possibilità di ritirare le dimissioni nel caso di una pronuncia a suo favore da Roma, esito a cui comunque non credeva nessuno. E poi, in tutta franchezza, se si dimettesse oggi e arrivasse il commissario, non sarebbe una sciagura. Anzi, una gestione commissariale in questo momento è preferibile a quella a cui abbiamo assistito in questi mesi.

Per fare il sindaco – conclude Perrone – ci vuole coraggio e Salvemini in questo passaggio ha dimostrato di non averne. Speriamo lo trovi perché il destino di questa consiliatura è nelle sue mani, non nelle nostre. La città aspetta decisioni da lui, è stato eletto per questo, non per giocare a nascondino”.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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