NARDÒ DIFENDE IL PAESAGGIO, SINONIMO DI TERRITORIO E IDENTITÀ
Domani è la Giornata del Paesaggio. Il Comune “punta” su uno scatto di Torre dell’Alto
Si celebra domani, mercoledì 14 marzo, la seconda edizione della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Mibact nel 2016 con l’obiettivo di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile.
Il Comune di Nardò ha aderito alla Giornata proprio con lo scopo di sensibilizzare i cittadini ai temi della difesa del paesaggio e dell’identità culturale e domani parteciperà al flash mob virtuale organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Lecce, Brindisi e Taranto inserendo sulla homepage del proprio sito web e sugli account istituzionali sui social network una fotografia di un proprio paesaggio e il banner dell’iniziativa. L’immagine scelta dal Comune di Nardò è uno scatto bellissimo di Torre dell’Alto (con una prospettiva dal basso verso l’alto, a livello mare) realizzato personalmente da Mino Natalizio, assessore all’Ambiente. Anche il Museo della Preistoria di Nardò e Archeoclub Terra d’Arneo hanno aderito alla Giornata Nazionale del Paesaggio.
“Occasioni come questa – dice Mino Natalizio – devono servire a far comprendere a tutti, istituzioni, scuole, mezzi di informazione, associazioni, imprese, il bisogno assoluto di essere parte attiva nella difesa del paesaggio. Un elemento caratterizzante del territorio e della nostra identità che abbiamo il dovere di preservare nelle forme in cui lo abbiamo ricevuto. Non a caso, la nostra Costituzione ci dice, all’art. 9, che la Repubblica tutela il paesaggio, assegnando la massima dignità normativa a un impegno che tutti noi dobbiamo condividere. Nardò ha scelto questa foto di Torre dell’Alto che esalta tutta la bellezza del contesto, ma nello stesso tempo fa intravedere la sua fragilità, il fatto di essere esposto, aggredibile, richiamandoci quindi al dovere della sua tutela”.