NARDÒ: UN CENTRO DI RICERCA SULLE MALATTIE DEL TERRITORIO NELL’EX OSPEDALE “SAMBIASI”
Il Comune “bussa” all’Università di Bari, ora una conferenza di servizi con la Regione Puglia
Un centro di ricerca e di cura sulle malattie emergenti del territorio all’interno dell’ex ospedale “San Giuseppe Sambiasi”. Su questa nuova e interessante destinazione d’uso dell’immobile che fino a qualche anno fa ha ospitato una struttura ospedaliera sta lavorando l’amministrazione guidata dal sindaco Pippi Mellone, grazie anche alla intermediazione e alla utilissima collaborazione del professor Rosario Polizzi, già presidente del Consiglio del corso di Laurea Magistrale di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari. La Giunta di Palazzo Personè ha già formalmente invitato (con la delibera n. 154 dello scorso 10 aprile) la Regione Puglia, l’assessorato alla Sanità della Regione Puglia, l’Università degli Studi di Bari e la Scuola di Medicina dell’ateneo barese, a valutare l’apertura a Nardò di un centro di ricerca regionale ospedaliero-universitario focalizzato sulle patologie più riscontrate nel territorio secondo le indicazioni dei medici di medicina generale. L’idea progettuale è quella di localizzare nell’ex ospedale neretino l’attività scientifica e di ricerca e nell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, ancora pienamente operativo, l’attività clinica e di ricovero, coinvolgendo dunque le scuole di specializzazione e la branca di Scienze Infermieristiche dell’ateneo del capoluogo pugliese e valorizzando il personale ospedaliero locale. Il progetto ha già l’assenso informale dei vertici dell’Università di Bari e della Regione Puglia. Il prossimo passo sarà l’indizione di una conferenza di servizi con tutti i soggetti interessati.
“Consideriamo una prospettiva molto interessante – dice il sindaco Pippi Mellone – quella di “riconvertire” in questo modo il nostro ex ospedale, che oggi al di là dei servizi come presidio territoriale di assistenza rischia di rimanere in gran parte chiuso e inutilizzato. L’attivazione di un centro di ricerca di tipo traslazionale, cioè con i ricoveri a Gallipoli, è una destinazione utile e di grande prestigio per la nostra città. In questa direzione l’amministrazione comunale è pronta a fare tutto quanto è nelle proprie prerogative e possibilità per concretizzare l’obiettivo. Ringrazio per la collaborazione il professor Polizzi e sono certo della disponibilità del presidente Emiliano”.
“Non è casuale – aggiunge il vice presidente della Provincia di Lecce e consigliere comunale Paola Mita – che a Nardò possa farsi ricerca scientifica sulle malattie emergenti del territorio, anche in presenza dell’antico “nodo” della discarica di Castellino e considerando quindi la presunta relazione tra il sito e alcune patologie la cui diffusione negli ultimi anni è sensibilmente cresciuta. Mi auguro che con il contributo di tutti questo progetto possa concretizzarsi perché in un periodo di sostanziale impoverimento dell’offerta sanitaria territoriale, sarebbe di grande importanza per la nostra città”.
“È la prima volta – chiude il professore Rosario Polizzi – che un progetto di questo tipo, peraltro molto concreto per come è stato delineato, parte dal territorio e in questo l’amministrazione comunale di Nardò si è dimostrata lungimirante. Si può tutelare la sanità pugliese anche in questo modo, ottenendo nel contempo un consolidamento della forza delle nostre università e valorizzando adeguatamente il ruolo di chi lavora nelle strutture ospedaliere”.