ECOFILTRI DRENANTI: SOLUZIONE NUOVA PER LE ACQUE DEL DEPURATORE DI MARTINA FRANCA
Cresce l’impegno e la consapevolezza di dover rendere un servizio di qualità al territorio
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con la partecipazione del presidente di Acquedotto Pugliese Simeone di Cagno Abbrescia, delsindaco Francesco Ancona e del consigliere regionale Donato Pentassuglia, ha dato l’avvio al nuovo scarico delle acque del depuratore di Martina Franca.
Sono stati attrezzati, come ecofiltri drenanti, spazi necessari al recapito finale delle acque. Gli scarichi in tal modo, avvengono in trincee drenanti, di tipo chiuso, e raccolgono quanto prima era sversato nel sottosuolo. Tale nuova soluzione, ha consentito la definitiva disattivazione della procedura precedentemente adottata.Una risposta ambientale concreta ad una esigenza fortemente avvertita dalle Comunità del territorio, la cui realizzazione si è raggiunta grazie ad una intensa collaborazione con la Regione Puglia e AIP.
La nuova struttura è completamente circoscritta da muretti a secco e da vegetazione che eliminerà ogni impatto visivo. Soluzioni tecniche adottate tutte nel rispettano dell’ambiente. Qui ci troviamo nel cuore della Valle d’Itria, al crocevia fra Locorotondo e Cisternino, uno dei più significativi gioielli ambientali della regione, meta molto ambita dai turisti, ormai in tutti i periodi dell’anno.
“La Puglia ha una depurazione delle acque probabilmente tra le migliori di tutte le regioni costiere e lo dimostra la qualità del mare”, ha dichiarato il presidente Michele Emiliano “Goletta Verde ha chiaramente identificato i miglioramenti che abbiamo avuto. Dopodiché però il lavoro non finisce mai, in Puglia ci sono centinaia di depuratori, molti di questi li stiamo potenziando. Qui a Martina Franca c’era un problema complesso perché il depuratore non solo andava potenziato e ammodernato, ma bisognava dotarlo di un recapito delle acque adeguato. Per la legge italiana ci sono solo tre possibilità per il recapito corretto dei reflui depurati: sul suolo (attraverso trincee drenanti), in corpi idrici superficiali o in mare.
Qui abbiamo realizzato un sistema innovativo di trincee, che non fanno ristagnare l’acqua, la assorbono depurandola ulteriormente sino a farle raggiungere la falda. E’ un sistema molto importante perché rimpingua le falde che rischiano di impoverirsi. Qui è anche previsto un progetto, di ulteriore potenziamento del depuratore per riutilizzare quest’acqua a fini irrigui durante i mesi estivi. Le trincee quindi dovrebbero lavorare maggiormente d’inverno quando c’è meno necessità irrigua. Questo risultato è stato raggiunto in soli due anni e mezzo considerando anche le necessarie autorizzazioni rilasciate da parte della magistratura, dell’ARPA, e di questo sono orgoglioso.”
“Un impegno fortemente voluto e perseguito, quello sul comparto della depurazione, dalla Regione Puglia e da Acquedotto Pugliese” ha dichiarato il Presidente di AQP Simeone di Cagno Abbrescia. “Nell’ambito del piano complessivo degli investimenti, consente alla nostra regione, con i suoi 184 depuratori, di essere all’avanguardia nel panorama nazionale”.
L’altro significativo traguardo che la Regione Puglia sta perseguendo è quello relativo al riuso delle acque reflue.
“Siamo impegnati con cospicui investimenti sul riuso delle acque reflue affinate per il riuso irriguo, il riuso ambientale e civile con riferimento anche all’antincendio boschivo”. Ha dichiarato l’Assessore regionale ai Trasporti, Lavori Pubblici e Risorse Idriche Giovanni Giannini.
“Ad oggi infatti sono 23 i nuovi interventi di riuso delle acque reflue finanziati nella programmazione 2014-2020 per circa 65 milioni di euro in favore di Comuni, Enti Parco e Consorzi di Bonifica, oltre ad altri dieci milioni di euro finanziati ad AQP per adeguare ulteriormente i depuratori affinché restituiscano acque affinate per il loro riutilizzo, come previsto dal regolamento Regionale n. 8/2012.
Stimiamo che il volume di acqua recuperabile a medio termine, è pari a 14 milioni di m3/annui. Ma tale stima potrebbe superare anche i cento milioni di m3/annui nell’ipotesi di funzionamento di tutti gli impianti esistenti in Puglia, una volta rifunzionalizzati. Notevole la ricaduta sui costi attuali, specie se si attivano sistemi di riutilizzo in agricoltura”.
Recentemente, anche Goletta Verde di Legambiente e le Bandiere blu della FEE (Foundation for Environmental Education), hanno validato l’impegno pugliese e il risultato che la regione è “in buone acque”, assegnando tante Vele al nostro mare.
Tale riconoscimento è avvenuto sulla base di una serie di criteri ambientali che tengono conto, fra l’altro, della qualità delle acque di balneazione.
La qualità delle acque da depurazione che AQP sta facendo registrare in maniera generalizzata lungo tutte le coste della regione, fanno accrescere la consapevolezza che non siamo in presenza di strutture ingombranti, possibilmente da occultare, ma di presidi sanitari necessari, realizzati con la massima cura e con tecniche sofisticate, a tutela del territorio e della qualità della vita delle varie comunità servite.
In tal modo, ogni depuratore ha il compito esclusivo di restituire al loro ciclo naturale e con modalità rispettose e compatibili con l’ambiente, tutte le acque provenienti dalle abitazioni dei cittadini allacciate con regolarità alla pubblica fogna.